Costellazione Informale.
Libere astrazioni dal secondo dopoguerra all'azionismo.
Maco Arte, Padova
4 ottobre - 2 novembre 2024
a cura di Mattia Munari e Nicola Galvan
Negli spazi di Maco Arte a Padova è stata inaugurata la mostra “Costellazione Informale. Libere Astrazioni dal secondo dopoguerra all’azionismo” a cura di Mattia Munari e Nicola Galvan. L’esposizione conta circa 40 dipinti che raccontano l’Informale, dalla nascita alle sue eredità espressive. Tra i vari artisti presenti: Carla Accardi, Afro, Edmondo Bacci, Piero Dorazio, Lucio Fontana, Hans Hartung, Conrad Marca-Relli, Gastone Novelli, Mimmo Rotella, Toti Scialoja, Tancredi, Giulio Turcato.
Gastone Novelli è presente con due opere: “Per un murale” (1955, in foto) e “Lich und Luft” (1964). È uno dei pochi artisti che figurano in mostra con più di un'opera, una nella sezione dove viene presentato l'informale nella sua veste più materica, e la seconda in
quella che si contrappone per la valorizzazione del "segno" nell'opera.
NOVECENTO. Il secolo lungo
Milano, Galleria Giovanni Bonelli
12 settembre - 19 ottobre 2024
a cura di Stefano Castelli
La Galleria Giovanni Bonelli di Milano presenta "Novecento. Il secolo lungo", una collettiva, a cura di Stefano Castelli, che riflette sull’eredità del Ventesimo secolo a livello estetico e politico. In campo artistico, infatti, il Novecento continua a essere un riferimento prezioso per molti autori, anche giovanissimi, che guardano all’estetica di quel secolo per trarne nuove sperimentazioni oppure rileggono momenti storici fondamentali come spunto per commentare il presente.
In mostra opere di: Mattia Barbieri, bn+BRINANOVARA, Umberto Chiodi, Claudio Costa, Andrea Di Marco, Milli Gandini, Jacopo Martinotti, Jacopo Mazzonelli, Andrea Mirabelli, Gastone Novelli, Andrea Salvino, Mariuccia Secol, Giorgio Silvestrini, Tancredi, Davide Volpi.
Gastone Novelli è presente con l'opera "Un discorso perduto" (1957), proveniente da una collezione privata e raramente esposta al pubblico.
La libera maniera.
Arte astratta e informale nelle collezioni Intesa Sanpaolo
Arezzo, Casa Museo Ivan Bruschi
2 marzo - 9 giugno 2024
a cura di Marco Bazzini
«La libera maniera. Arte astratta e informale nelle collezioni Intesa Sanpaolo» è la mostra, a cura di Marco Bazzini, che potrete visitare fino al 9 giugno nella Casa Museo Ivan Bruschi ad Arezzo. Una selezione di trentaquattro opere provenienti dalle prestigiose collezioni di Intesa Sanpaolo, con alcuni dei nomi più grandi del Novecento italiano: Novelli, Afro, Dorazio, Scialoja, Accardi, Cagli, Fontana e Burri, solo per citarne alcuni. Attraverso quelle opere si prende in esame il periodo tra la fine della Seconda guerra mondiale e l’inizio degli anni Sessanta in Italia, poco più di un decennio durante il quale il nostro Paese si caratterizzò per una grande vitalità artistica.
Gastone Novelli è rappresentato dalla tela “Per ricordare la vita” del 1959.
Contemporanea
Capolavori dalle collezioni di Parma.
Parma, Palazzo del Governatore
20 aprile - 21 luglio 2024
a cura di Simona Tosini Pizzetti
"CONTEMPORANEA - Capolavori dalle collezioni di Parma", è la nuova mostra che potrete vedere fino al 21 luglio presso le sale di Palazzo del Governatore, nel cuore del centro storico di Parma. In esposizione 115 opere di 93 artisti di rilievo internazionale, selezionate tra il patrimonio delle più prestigiose collezioni private di Parma, per raccontare tra pitture, sculture e rare fotografie di performance cento anni di espressione artistica contemporanea italiana ed europea. Oltre a Picasso, Morandi, Dorazio, Fontana e altri, troverete anche Gastone Novelli, rappresentato dall’opera “Il terrore viene vicino” del 1960, appunto, in collezione privata (in foto).
La mostra è organizzata e prodotta da Solares Fondazione delle Arti, con il sostegno di Destinazione Turistica Emilia. Il catalogo che accompagna l'esposizione è pubblicato da Dario cimorelli editore.
Informale. La pittura italiana degli anni Cinquanta.
Lecco, Palazzo delle Paure
15 marzo - 30 giugno 2024
a cura di Simona Bartolena
Il Palazzo delle Paure di Lecco presenta la mostra «Informale. La pittura italiana degli anni Cinquanta», a cura di Simona Bartolena e prodotta da ViDi cultural in collaborazione con il Comune di Lecco e il Sistema Museale Urbano Lecchese. Il percorso espositivo consta di oltre sessanta opere di artisti che, usciti “feriti” dalla Seconda guerra mondiale, sperimentarono molteplici, originali e autonome ricerche espressive accomunate da alcuni aspetti come la spontaneità, l’istinto gestuale, un libero e anticonvenzionale uso della materia e del colore (Afro, Tancredi, Chighine, Novelli, Fontana, Vedova, Burri, Morlotti e altri).
Gastone Novelli è rappresentato dall’opera “Senza titolo”, 1952, a tempera su cartone intelato, raramente esposta perché di collezione privata.
Dal Futurismo all'Informale.
Capolavori nascosti nelle collezioni del Mart
Ancona, Mole Vanvitelliana - Sala delle polveri
8 dicembre 2023 - 1 aprile 2024
a cura di Alessandra Tiddia
L'enorme e ricca collezione del MART - Museo d'Arte moderna e contemporanea di Rovereto e Trento, è solamente in parte esposta nelle sale del museo rovetano, sono molti infatti i capolavori conservati nei depositi. L'occasione per scoprirne alcuni arriva con la mostra "Dal futurismo all’Informale. Capolavori nascosti nelle collezioni del Mart” presso la Mole Vanvitelliana di Ancona. Un imperdibile racconto visivo dei nuovi linguaggi sperimentati nell’arte italiana del Novecento realizzato con 36 opere (dipinti, sculture, installazioni) di Giacomo Balla, Fortunato Depero, Giorgio de Chirico, Giorgio Morandi, Emilio Vedova, Giuseppe Capogrossi, Gastone Novelli, Carla Accardi, Alberto Burri, Lucio Fontana e tanti altri.
Gastone Novelli è presente con il dipinto "Guerra alla guerra", «opera di terribile attualità, realizzata nel 1968, anno della contestazione studentesca e della morte dell'artista», osserva la curatrice della mostra.
RI-EVOLUTION - I grandi rivoluzionari dell'Arte italiana, dal Futurismo alla Street Art
Catania, Palazzo della Cultura
7 settembre 2023 - 7 gennaio 2024
a cura di Raffaella Bozzini e Giuseppe Stagnitta
Nelle prestigiose sale del Palazzo della Cultura di Catania ha inaugurato la mostra “RI-EVOLUTION – I grandi rivoluzionari dell’Arte italiana, dal Futurismo alla Street Art”, prodotta da Dietro Le Quinte arte contemporanea e da Emergence Festival, con la collaborazione scientifica e organizzativa di Edieuropa QUI arte contemporanea. Oltre 130 opere di ottanta artisti italiani, tra i più significativi del XX secolo che, attraverso il loro sguardo innovativo, hanno intercettato i cambiamenti d’epoca e hanno intrapreso una rivoluzione all’interno del proprio percorso trasformando il loro stile. Centotrenta tra tele, sculture, arti applicate, istallazioni, video, fotografie che passano dal Futurismo all’Astrattismo, dall’Arte Povera a quella Cinetica, dalla Metafisica alla Transavanguardia per arrivare alla Street Art attraverso un dialogo tra gli artisti, accomunati dal genio e dall’originalità delle loro opere.
Gastone Novelli è presente con il dipinto “Collina messicana” del 1965.
Illustrazioni per libri inesistenti. Artisti con Manganelli.
Roma, Museo di Roma in Trastevere
22 settembre 2023 - 7 gennaio 2024
a cura di Andrea Cortellessa
Circa sessanta opere tra pittura, scultura, grafica, fotografia, libri e documenti raccontano Giorgio Manganelli, uno dei maggiori scrittori del Novecento, e il suo rapporto di collaborazione e amicizia con alcuni artisti: Gastone Novelli, Toti Scialoja, Achille Perilli, Franco Nonnis, Giovanna Sandri, Lucio Fontana, Fausto Melotti, Carol Rama, Gianfranco Baruchello, Giosetta Fioroni e Luigi Serafini.
Con l'occasione, per la prima volta nella Capitale, vengono esposte tutte insieme le ventitré tavole di Gastone Novelli dedicate a “Hilarotragoedia”, il libro d’esordio di Manganelli pubblicato nel 1964.
Presso la Sala Multimediale del museo, una serie di incontri gratuiti approfondirà il rapporto fra Manganelli e gli artisti suoi sodali. Si inizia mercoledì 11 ottobre, ore 16.30, con quello dedicato a Gastone Novelli. Intervengono: Arianna Agudo, Paola Bonani, Ada De Pirro. Prenotazione obbligatoria.
Sur la route des Flandres. Claude Simon - écrivain et peintre.
Saint-Jans-Cappel (Département du Nord), Villa Marguerite Yourcener
7 ottobre - 17 dicembre 2023
a cura di Mireille Calle-Gruber
In occasione del 110° anniversario della sua nascita, tre mostre simultanee e complementari, presentano il percorso artistico e letterario del premio Nobel per la letteratura Claude Simon.
Il trio di mostre presso Saint-Jans-Cappel, Roubaix e Dunkerque, mira a far conoscere la poliedrica opera di Claude Simon. In particolare, quella a Villa Marguerite Youcenar si focalizza sulla creazione letteraria di Simon e il suo rapporto con la Storia. Nell’esposizione, fra gli altri, si potranno vedere: documenti storici della Seconda Guerra Mondiale tratti dall'archivio di Simon; gli affascinanti manoscritti del suo primo grande romanzo a tema storico, "La Route des Flandres". E poi, con la nostra collaborazione, quattro disegni inediti di Gastone Novelli, artista che fu legato a Simon da amicizia, ammirazione, lavoro e comuni sperimentazioni artistiche.
Dal Futurismo all'Informale.
Capolavori nascosti nelle collezioni del Mart
Riva del Garda, MAG - Museo Alto Garda
16 luglio - 29 ottobre 2023
a cura di Alessandra Tiddia
da un'idea di Vittorio Sgarbi
L'enorme e ricca collezione del MART - Museo d'Arte moderna e contemporanea di Rovereto e Trento, è solamente in parte esposta nelle sale del museo rovetano, sono molti infatti i capolavori conservati nei depositi. L'occasione per scoprirne alcuni arriva con la mostra "Dal futurismo all’Informale. Capolavori nascosti nelle collezioni del Mart” nel vicino MAG - Museo Alto Garda di Riva del Garda. Un imperdibile racconto visivo dei nuovi linguaggi sperimentati nell’arte italiana del Novecento realizzato con 36 opere (dipinti, sculture, installazioni) di Giacomo Balla, Fortunato Depero, Giorgio de Chirico, Giorgio Morandi, Emilio Vedova, Giuseppe Capogrossi, Gastone Novelli, Carla Accardi, Alberto Burri, Lucio Fontana e tanti altri.
Gastone Novelli è presente con il dipinto "Guerra alla guerra", «opera di terribile attualità, realizzata nel 1968, anno della contestazione studentesca e della morte dell'artista», osserva la curatrice della mostra.
UNA COLLEZIONE INATTESA
Viaggio nel contemporaneo tra pittura e scultura
Milano, Gallerie d'Italia
26 maggio - 22 ottobre 2023
a cura di Luca Massimo Barbero
“UNA COLLEZIONE INATTESA. Viaggio nel contemporaneo tra pittura e scultura”, a cura di Luca Massimo Barbero, è il nuovo percorso espositivo delle Gallerie d'Italia che, fino al 22 ottobre 2023, valorizza autori e approfondisce aspetti inediti di opere delle collezioni del Gruppo Intesa Sanpaolo.
Oltre 70 sculture e dipinti di alcuni dei maggiori protagonisti dell’arte contemporanea internazionale, generalmente non esposti nella sede milanese: Gastone Novelli, Jean Hans Arp, Fausto Melotti,
Piero Manzoni, Alberto Burri, Toti Scialoja, Enrico Castellani, Carla Accardi, Giulio Turcato, Antonio Sanfilippo, Sol LeWitt, Corrado Cagli, Pietro Consagra e altri.
Gastone Novelli è presente con tre dipinti: "Feeling so sad" del 1964, "Il linguaggio dell'uomo" e "Mood" (in foto) entrambi del 1963.
Origins-Rizhome - Una storia aumentata della Street Art
Narni (Terni), Rocca Albornoz, Street Art Museum
1 maggio - 15 luglio 2023
a cura di Stefano Antonelli e Gianluca Marziani
Nella trecentesca Rocca Albornoz di Narni ha aperto lo Street Art Museum (SAM) - Museo delle arti e delle espressioni urbane, da un’idea di Stefano Antonelli e Gianluca Marziani. L’attenzione alle espressioni artistiche urbane era già presente nel progetto “Wall Street” curato l’anno scorso da Marziani preso il Castello di Rivoli, dove era stata esposta anche un’opera di Gastone Novelli.
L’intento del SAM è quella di guardare alla storia dell’arte attraverso il muro, la strada, quindi la città. La collezione del museo, che è in divenire, raccoglie opere e materiali delle più
rilevanti figure dell’arte urbana, quali Haring, Basquiat, Obey, Seth, Kaws, Bansky, C215, Invader, Sten, Lex, Blu, Vhils, affiancati a nomi storici del ’900 italiano come Giacomo Balla, Tullio
Crali, Giulio Turcato, Gastone Novelli, Mario Schifano, Mimmo Rotella e Gianfranco Baruchello.
L’Archivio Novelli ha aderito a questo progetto prestando due opere dell’artista: “Totolettera” e “Cultura di Massa”, entrambe del 1962.
LE MOLTE VITE DI UNA MENTE GENIALE:
GianCarlo Montebello, editore e maestro del gioiello d'artista
BABS Art Gallery
Milano
5 aprile - 5 maggio 2023
a cura di Paola Stroppiana
A tre anni di distanza dalla sua scomparsa, la BABS Art Gallery rende omaggio a GianCarlo Montebello con la mostra "Le molte vite di una
mente geniale. GianCarlo Montebello, editore e maestro del gioiello d’artista" a cura di Paola Stroppiana.
Montebello è stato una delle figure più importanti della gioielleria d'artista del XX secolo. Nel 1967, insieme alla moglie Teresa Pomodoro, fondò la GEM Montebello, proponendosi come editore di
gioielli disegnati da artisti da produrre in edizioni limitate di multipli. Fino al 1978, anno in cui cessò l'attività, GianCarlo e Teresa editarono circa 200 gioielli collaborando con oltre 50
artisti. In mostra ne troverete una piccola ma incantevole selezione: Arnaldo e Gio’
Pomodoro, Gastone Novelli, Lucio Fontana, Fausta Squatriti, Rodolfò
Aricò, Pietro Consagra, Amalia del Ponte, Meret Oppenheim, Pol Bury, Niki de Saint Phalle, Roberto Sebastian Matta, Ronald Mallory, Harold Persico Paris, Edival Ramosa, Joe Tilson, Jesús Soto, Man
Ray. Alle pareti saranno inosltre esposte alcune fotografie scattate ai gioielli da Ugo Mulas, realizzatore del catalogo promozionale della GEM.
Gastone Novelli è presente in mostra con due pezzi, l'anello "Mare" (1967) e gli Occhiali da sole (1968).
ROMA/NEW YORK
1953 - 1964
David Zwirner
537 West 20th Street, New York
12 gennaio - 25 febbraio 2023
a cura di David Leiber
La mostra "Roma/New York 1953 - 1964” è incentrata sull’intenso dialogo e sugli scambi artistici fra Roma e New York
negli anni ’50 e ’60. In una prima parte della mostra vedremo come negli anni ’50 artisti con sede a New York (per esempio de Kooning, Kline, Rauschenberg e Twombly) iniziano a presentare le
loro opere nelle gallerie romane. Allo stesso tempo pittori informali e astratti che lavorano a Roma (come Piero Dorazio, Gastone Novelli, Carla Accardi, Afro, Toti Scialoja, Achille
Perilli, Luigi Boille, Alberto Burri, Giuseppe Capogrossi) iniziano ad essere regolarmente presenti in mostre nelle gallerie di Leo Castelli, Catherine Viviano e Eleanor Ward, solo per citarne
qualcuna.
La seconda parte della mostra affronta poi l'emergere in Italia, nei primi anni '60, di un'estetica distinta, in risposta alla crisi dell'arte informale, che interpreta in chiave originale ed
autonoma il linguaggio dell'iconografia consumistica americana (Franco Angeli, Tano Festa, Giosetta Fioroni, Jannis Kounellis, Mimmo Rotella e Mario Schifano), e che porta al declino dell’influenza
artistica americana a Roma e in Italia in generale.
Gastone Novelli è presente in mostra con due dipinti, La totale estinzione (1962) e Cose da conservare (1963).
Wall Street. Muri risonanti per un'internazionale urbanista (A Rebours)
Rivoli (Torino), Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea
Manica Lunga e Casa del Conte Verde
24 aprile 2022 - 26 febbraio 2023
a cura di Gianluca Marziani, in collaborazione con Stefano Antonelli.
Il Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea ha inaugurato “Wall Street. Muri risonanti per un’internazionale urbanista (A Rebours)” a cura di Gianluca Marziani, in collaborazione con Stefano Antonelli. È un excursus sulla storia della Street Art che rientra nella mostra “Espressioni con frazioni”.
Spazio vitale, propaganda e comunicazione sociale, oggetto divisivo nei regimi antidemocratici, il muro è un registratore neutro che incorpora espressioni di ogni tipo,
il primo schermo pubblico a creare visual ad alto impatto collettivo. Il progetto esplora tutto ciò attraverso i lavori di vari artisti: Dubuffet, Basquiat, Gastone Novelli, Kentridge, Pinot
Gallizio, Bacon, tra gli altri. Inoltre, viene presentata una selezione di video e fotografie che documentano la Street art dagli anni Settanta ad oggi.
Gastone Novelli è presente con il dipinto Nascondersi vale la pena del 1959.
GASTONE NOVELLI
Saturnia, le origini, la magia del segno
a cura di Guglielmo Buda e Anna Cristina Caputi
Nel 1963 Gastone Novelli comprò un terreno in prossimità delle cascate di Saturnia dove costruì una piccola casa, luogo dove ricaricarsi, dove lavorare e incontrare gli amici, scrittori e artisti. Dopo quasi sessant’anni quel filo che legava Novelli a Saturnia continua a esistere. Dal 9 aprile 2022 all’8 gennaio 2023 il Polo Culturale “Pietro Aldi” di Saturnia (GR) ospita la mostra Gastone Novelli: Saturnia, le origini, la magia del segno, la prima monografica sull'artista dopo diversi anni.
La sinuosità del paesaggio collinare maremmano, il moto costante delle acque sulfuree e la marcata caratterizzazione archeologica dell'area influenzarono l’immaginario poetico di Gastone Novelli, che dedicò a Saturnia una serie di opere. Disegni, sculture e tele dell'artista, esposti in relazione a una selezione di reperti etruschi e romani provenienti dal locale Museo Archeologico, rivelano così il suo legame con Saturnia.
La mostra, realizzata grazie al contributo del Comune di Manciano e di Terme di Saturnia Spa & Golf Resort, è curata da Guglielmo Buda e Anna Cristina Caputi, fondatori dell'associazione Guna Contemporary, in collaborazione con l'Archivio Gastone Novelli.
[GUARDA IL SERVIZIO SU LA7- Artbox (minuto 7.17)]
Divine Astrazioni. Collezioni di Informale
Acqui Terme (AL), Museo Archeologico
17 settembre - 6 novembre 2022
a cura di Laura Garbarino e Paolo Repetto
La mostra, ideata e coordinata da ComitArt con il Comune di Acqui Terme, è dedicata all’articolato linguaggio espressivo (segnico, materico e gestuale) che caratterizzò l’arte europea e americana dagli anni ’40 fino agli anni ’60, attraverso 29 opere - dipinti e alcune sculture - provenienti tutte da collezioni private, di artisti esponenti dell’Informale: Afro, Birolli, Burri, Capogrossi, Colla, Chighine, de Staël, Dorazio, Fautrier, Fontana, Garelli, Hartung, Leoncillo, Mathieu, Morlotti, Novelli, Poliakoff, Romiti, Riopelle, Ruggeri, Santomaso, Tancredi, Tapiès, Tobey, Vedova, Wols.
Gastone Novelli è presente con la tela "L'origine del futuro" del 1962.
INTERTWINGLED - The Role of the Rug in Arts, Craft and Design
Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea
21 marzo - 04 settembre 2022
a cura di Martí Guixé e Inga Knölke.
La mostra “INTERTWINGLED The Role of the Rug in Arts, Crafts and Design” presso la Galleria Nazionale esplora il tappeto e l’arazzo con oltre 80 opere di pittura, fotografia e design di artisti come Gastone Novelli, Carla Accardi, Bice Lazzari, Antonio Sanfilippo, Fortunato Depero, Alighiero Boetti, Maria Lai e tanti altri. Il progetto espositivo è concepito come un’unica installazione nel Salone Centrale, dove Gastone Novelli è presente con l'arazzo "Segni" del 1968.
ROMA 50-60
Un'avventura fra immagine e materia
Roma, Galleria Marchetti
9 giugno - 28 luglio 2022
a cura di Silvia Pegoraro
In occasione dei suoi 25 anni di attività, la Galleria Marchetti di Roma ospita la mostra “ROMA 50-60 – Un’avventura fra immagine e materia”. Attraverso le opere di venticinque artisti attivi a Roma negli anni ’50 e ’60 si ripercorrono quei due intensissimi decenni caratterizzati da un rinnovamento socio-culturale.
Sono artisti di diverse generazioni, rappresentativi di diverse tendenze stilistiche e tipologie di lavoro: gli sviluppi della Scuola Romana (Omiccioli, Quaglia, Raphaël, Stradone, Ziveri); gli sviluppi della ricerca sull’astrazione (Accardi, Boille, Dorazio, Novelli, Perilli, Rotella, Sadun, Sanfilippo, Turcato); il realismo, tra espressionismo e impegno sociale (Attardi, Checchi, Maccari, Muccini, Vespignani); l’arte più strettamente collegata alla Pop Art americana (Angeli, Ceroli, Festa, Mambor, Schifano, Tacchi).
Gastone Novelli è rappresentato in mostra dal dipinto “Strappo” del 1957.
VARIAZIONE NELLA RIPETIZIONE - Gaibazzi e la scrittura nelle arti visive
Parma, Palazzo del Governatore
21 maggio - 24 luglio 2022
a cura di Francesco Tedeschi e Andrea Piazza
Organizzata da Associazione Remo Gaibazzi e Assessorato alla Cultura del Comune di Parma e con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, l’esposizione intende proseguire l’azione di divulgazione e di approfondimento dell’opera del pittore Remo Gaibazzi (Stagno di Roccabianca (PR), 1915 – Parma, 1994) e rappresenta la conclusione di un ciclo di mostre dedicato ai vari periodi della produzione dell’artista. Qui si prende in considerazione l’ultima fase produttiva dell’artista che va dal 1979 al 1993.
La mostra prosegue al secondo piano del palazzo con la sezione, specialmente curata da F. Tedeschi, dedicata al contesto in cui Gaibazzi operava in quel periodo. Vengono presentate opere di artisti di fama internazionale (Roman Opalka, Emilio Isgrò, Alighiero Boetti, Gastone Novelli, Enrico Castellani, Dadamaino, Vincenzo Agnetti e altri ancora) a comporre un dialogo, affrontato per temi, con le opere di Gaibazzi: il segno come materia; la scrittura come variazione del tempo; ripetizione e ritmo; la scrittura e la sua negazione; e altre acnora che potrete scoprire in mostra.
Gastone Novelli è rappresentato da due dipinti: “Il terrore viene vicino” del 1960 e “Nea” del 1962.
Sounds
Milano, Galleria Giovanni Bonelli
10 marzo - 30 aprile 2022
La Galleria Giovanni Bonelli ha inaugurato la mostra SOUNDS. In esposizione opere sia di artisti italiani già storicizzati come Carla Accardi, Gastone Novelli, Mario Schifano e Mirella Bentivoglio, sia di generazioni più giovani come Anna Bianchi, Juan Carlos Ceci, Aldo Damioli, Francesco Impellizzeri.
Un insieme polifonico dove le singole opere possano essere percepite come “voci” autonome in un contesto che consenta di goderne sia singolarmente che polifonicamente.
141 - Un secolo di disegno in Italia
Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna - Palazzo Paltroni, Bologna
27 aprile - 24 giugno 2021
La mostra, curata da Maura Pozzati e Claudio Musso, ha l’obiettivo di indagare l’evoluzione del disegno in cento anni di arte italiana dal Futurismo ad oggi, con opere su carta di 141 artisti provenienti da archivi, gallerie, collezionisti privati e artisti. Tra gli artisti in mostra anche Gastone Novelli con un disegno del 1964 che rappresenta il Sole, in quegli anni soggetto molto presente nella produzione dell’artista.
L'ingresso è gratuito ma è necessaria la prenotazione sul sito www.fondazionedelmonte.it.
In foto: Gastone Novelli, Il sole (particolare), 1964, matita su carta, collezione privata.
Le Muse Inquiete.
La Biennale di Venezia di fronte alla storia
Biennale di Venezia, Padiglione Centrale
29 agosto - 8 dicembre 2020
Nella ricorrenza dei 125 anni dalla sua fondazione, La Biennale di Venezia, fino all’8 dicembre, propone “Le muse inquiete”, una mostra che attraverso documenti dall’Archivio storico della Biennale – ASAC (carteggi, fotografie, filmati e opere d’arte) illustra come nel corso del Novecento la storia e le molte trasformazioni culturali e sociali hanno investito l'istituzione veneziana.
Una delle dodici sale è dedicata al 1968, l’anno delle contestazioni, e in essa è possibile vedere vari materiali di archivio della storica 34° biennale, tra i quali fotografie dello studio Ferruzzi
e di Ugo Mulas che immortalano gli scontri in piazza San Marco e le proteste degli artisti nel Padiglione Italia, primo fra tutti Gastone Novelli. E poi importanti documenti come lo scambio
epistolare fra Novelli e Gian Alberto Dell’Acqua, segretario generale della biennale.
A distanza ravvicinata
La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma
18 maggio 2020 - 12 febbraio 2021
Nella graduale riapertura dei musei al pubblico dopo la chiusura per il Coronavirus, La Galleria Nazionale di Roma dal 18 maggio accoglie i visitatori con una novità: la mostra "A distanza ravvicinata" allestita nel salone centrale. La mostra mette in dialogo una trentina di opere della collezione che non erano esposte da tempo, perciò non molto conosciute.
Di Gastone Novelli si possono così riscoprire due tele del 1959, "Gesto respinto" e "Potrebbe uscire" (in foto, a destra).
Tra gli altri artisti presenti: Afro, Franco Angeli, Stefano Arienti, Alberto Burri, Enrico Castellani, Giuseppe Capogrossi, Ettore Colla, Pietro Consagra, Bice Lazzari, Alberto Magnelli, Fausto Melotti, Mirko, Pino Pascali, Achille Perilli, Toti Scialoja.
Museo per l'immaginazione preventiva - Editoriale
MACRO - Museo d'Arte Contemporanea di Roma
17 luglio - 27 settembre 2020
Il MACRO ha riaperto al pubblico con la mostra “Museo per l’Immaginazione Preventiva - Editoriale”, dando inizio al programma espositivo triennale del nuovo direttore Luca Lo Pinto.
Tra le 55 opere in mostra ne troverete due di Gastone Novelli: “Caro Vietnam” e “Tre Onfali”, entrambe “esposte” alla Biennale di Venezia nel 1968. La particolare scelta espositiva si rifà a quella ideata per protesta da Gastone all’apertura della rassegna veneziana: “Caro Vietnam”, dal formato stretto e allungato, è girata verso la parete, e i “Tre Onfali” sono stesi a terra.
In qualche modo sarà come tornare indietro nel tempo, guardare coi propri occhi quell’atto di denuncia. Ma noi, a differenza del pubblico del ’68, potremo osservare interamente le opere, lo staff del
museo, su richiesta, sarà infatti disponibile a svelarvi la tela rivolta verso il muro.
In foto: veduta della mostra Museo per l’Immaginazione Preventiva — EDITORIALE, MACRO, 2020. | Gastone Novelli, "Caro Vietnam" (a sinistra) e "Tre Onfali" (al centro).
Courtesy MACRO — Museo d’Arte Contemporanea di Roma. Ph. Giovanni Apa.
Le opere e gli archivi.
Mara Coccia
a cura di Francesca Gallo
Le opere e gli archivi. Daniela Ferraria
a cura di Ilaria Bernardi
La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma
18 giugno 2020 - 20 settembre 2020
Da pochi giorni alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma hanno inaugurato due nuove mostre dedicate alle galleriste della storica Galleria Arco d'Alibert di Roma: “Le opere e gli archivi. Mara Coccia” a cura di Francesca Gallo e “Le opere e gli archivi. Daniela Ferraria” a cura di Ilaria Bernardi.
Le due mostre collegate fra loro creano un percorso di approfondimento sull’arte a Roma dagli anni Sessanta fino a tempi più recenti. Esse si basano sui materiali degli archivi delle due galleriste -
documenti, fotografie e opere oggi facenti parte dei Fondi storici della Galleria Nazionale - e sono arricchite da alcuni prestiti da collezioni pubbliche e private.
In entrambe le mostre troverete opere di Gastone Novelli che fu legato alla galleria romana. Nel 1966, infatti, per le Edizioni dell’Arco d’Alibert pubblicò il libro “Viaggio in Grecia”, stampato in 45 esemplari numerati. Un collage di testi e d’immagini selezionati dall’artista tra i materiali raccolti durante numerosi viaggi tra le isole del Mar Egeo. Nella mostra su Mara Coccia perciò potrete vedere alcune delle pagine per il libro ricche di simboli, segni, iscrizioni e figure tratti dall’antica Grecia.
Negli anni Settanta e Ottanta la galleria, con alla guida Daniela Ferraria, continuò a esporre opere di Novelli sia in personali dell'artista che in collettive. Per questo nella mostra curata da Ilaria Bernardi saranno visibili interessanti documenti sull'attività espositiva e uno dei gioielli disegnati da Gastone durante l'attvità di designer, un occhiale da vista con gioiello pendente.
Scrivere disegnando. Quand la langue cherche son autre
a cura di Andrea Bellini e Sarah Lombardi
CAC - Centre d'Art Contemporain Genève
29 gennaio 2020 - 23 agosto 2020
La mostra, realizzata in collaborazione con la Collection de l’Art Brut di Losanna, indaga il modo in cui, dagli inizi del XX° secolo ai giorni nostri, gli artisti hanno ricercato l'uso di semplici arabeschi, automatismi, segni ripetuti e scarabocchi, tralasciando la funzione comunicativa della scrittura.
Tra gli artisti in mostra Gastone Novelli, Gianfranco Baruchello, Tomaso Binga, Alighiero Boetti, Giorgio Griffa, Giulio Paolini, Frédéric Bruly-Bouabré e tanti altri, tutti molto diversi tra loro, ma legati dal desiderio di soffermarsi sulla potenzialità del significato più che sul significato in sé della scrittura.
Nella mostra sono inoltre presenti vetrine che presentano un'importante selezione di libri e documenti che consentono ai visitatori di esaminare l'elaborazione di lingue personali, alfabeti segreti e codici indecifrabili da parte degli artisti.
Gastone Novelli è presente in mostra con l'opera Scorcio del primo tema, 1958.
Immaginaria. Logiche d’arte in Italia dal 1949
a cura di Bruno Corà
Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni - Palazzo Montani Leoni, Terni
20 dicembre 2019 - 1 marzo 2020
La mostra Immaginaria. Logiche d’arte in Italia dal 1949 propone una riflessione sulle esperienze artistiche di maggiore incisività manifestatesi in Italia dall’immediato dopoguerra del secondo conflitto mondiale fino ai nostri giorni. L’intento della mostra è sottolineare il contributo delle singole logiche messe in atto con le proprie opere da parte di quelle personalità artistiche che si sono distinte in determinati momenti salienti nello sviluppo della cultura visiva in Italia.
Nel percorso espositivo si osserveranno le produzioni pittoriche e plastiche di rilievo che nella seconda metà del Novecento si sono imposte a livello nazionale e internazionale. È il caso di artisti come Fontana, Burri, Capogrossi, Afro, Cagli, Colla, Dorazio, Accardi negli anni Quaranta-Cinquanta, di Novelli, Rotella, Lo Savio, Uncini, Schifano, Manzoni, Castellani, Agnetti negli anni Sessanta-Settanta, e poi ancora di Kounellis, Merz, Fabro, Boetti, Spagnulo, Gastini, Carrino, De Dominicis. Ognuno di tali artisti ha espresso la propria logica ideativa e formativa dell’opera sottolineando fortemente la propria individualità, aspetto saliente nell’arte contemporanea e ancor più di quella maturata dal dopoguerra in Italia.
Gastone Novelli è presente in mostra con l’opera I giocatori nascosti nel bosco, 1965.
SUBLIMI ANATOMIE
a cura di Andrea Carlino, Philippe Comar, Anna Luppi, Vincenzo Napolano, Laura Perrone
Palazzo delle Esposizioni, Roma
22 ottobre 2019 - 6 gennaio 2020
Sublimi Anatomie è una mostra sulla rivelazione del sublime nel corpo umano, tra passato e presente e all’incrocio tra pratiche artistiche e imprese scientifiche. Una storia secolare e spettacolare dell’osservazione del corpo che coinvolge in primo luogo i sensi – innanzitutto la vista e il tatto -, ma anche strumenti e tecnologie. La mostra ospita opere, manufatti e documenti di straordinaria importanza storica che, tra arte e scienza, raccontano l'evoluzione dell’anatomia umana in dialogo serrato con la ricerca artistica contemporanea sulla materialità del corpo.
Le sei sale che dal teatro s’irradiano, restituiranno la storia del corpo osservato nelle arti e nelle scienze con una selezione di oggetti e documenti di grande valore storico-scientifico e storico-artistico come i preziosi manichini anatomici ottocenteschi realizzati in cartapesta da Louis Thomas Jerome Auzoux, le tavole anatomiche stampate in quadricromia da Jacques-Fabien Gautier-Dagoty o le ceroplastiche di Filippo Pacini. Il percorso incrocerà la storia dell’anatomia con la ricerca artistica contemporanea, esibendo opere di artisti come Berlinde De Bruyckere, Birgit Jürgenssen, Chen Zhen, Dany Danino, Dennis Oppenheim, Diego Perrone, Ed Atkins, Gary Hill, Gastone Novelli, Giuseppe Penone, Heidi Bucher, John Isaacs, Ketty La Rocca, Luca Francesconi, Marc Quinn, Marisa Merz, Michaël Borremans, Pino Pascali, Sissi, Yvonne Rainer.
In mostra l'opera di Novelli Corpus Humani Anatomiae, 1963
ART IS EASY. Collezione permanente del Premo Termoli
a cura di Laura Cherubini con Arianna Rosica
Termoli, Museo MACTE
dal 28 aprile 2019
Art is easy è una mostra permanente realizzata con le opere del Premio Termoli, che prende in prestito il titolo dall’opera omonima di Giuseppe Chiari con cui si apre il percorso espositivo. La mostra ha un itinerario tematico e non cronologico tra i lavori della collezione del Premio, organizzato in stanze rispettando la struttura architettonica dello spazio. Tra le opere in mostra spiccano pezzi notevoli di artisti come Gastone Novelli, Nicola Carrino, Eliseo Mattiacci, Piero Dorazio, Luigi Ontani.
Quella del Premio Termoli, nato nel 1955 grazie all’impegno dell’artista Achille Pace, è una storia lunga. Nel corso degli anni ha coinvolto nomi illustri dell’arte e i cosiddetti “Premi Acquisto” sono stati di anno in anno assegnati a grandi protagonisti dell'arte italiana, da Mario Schifano a Franco Angeli, da Nicola Carrino a Tano Festa, per citarne solo alcuni. Anno dopo anno la collezione, grazie anche a giurie di pregio, si è arricchita di ben 500 opere fino ad oggi.
In mostra di Gastone Novelli l'opera Gabbie senza saperlo (1960).
ITALIA MODERNA 1945-1975
Dalla Ricostruzione alla Contestazione. Opere della collezione Intesa Sanpaolo
Prima tappa: Le macerie e la speranza
a cura di Marco Meneguzzo
Pistoia, Palazzo Buontalenti
18 aprile - 25 agosto 2019
La mostra, allestita negli spazi di Palazzo Buontalenti e suddivisa in due tappe accomunate dal medesimo intento storico critico – Le macerie e la speranza visibile dal 18 aprile al 25 agosto 2019 e Il benessere e la crisi visibile dal 13 settembre al 17 novembre 2019 – presenta oltre centocinquanta opere tutte selezionate dalle collezioni di Intesa Sanpaolo. La rassegna punta a mostrare il complesso tessuto artistico italiano in uno dei periodi di trasformazione del Paese tra i più fecondi. La “Ricostruzione” e la “Contestazione” non sono infatti solo due poli cronologici entro cui si dipana l’idea della Modernità, declinata alla maniera italiana, ma sono due indicazioni culturali e mostrano già un arco di sviluppo di idee e di costumi che hanno portato l’Italia alla ribalta internazionale, sia come economia che come cultura.
Suddivisa in sezioni che non seguono solo l’andamento tradizionale ma preferiscono evocare contesti sociali e culturali in cui si incontravano anche tendenze diverse, ITALIA MODERNA 1945-1975 vuole evidenziare il clima, l’atmosfera, il tessuto connettivo dell’arte italiana, più ancora della presenza di nomi e opere già molto conosciute.
“Il contesto dell’arte italiana tra il ’45 e gli anni ’70 – spiega il curatore Marco Meneguzzo – accompagna l’evoluzione del Paese e spesso la anticipa: questa rassegna vuole mostrare proprio il fermento, il “brodo di coltura” entro cui si è sviluppata una nuova grande stagione dell’arte italiana, ormai riconosciuta anche internazionalmente”.
In mostra di Gastone Novelli il dipinto Il linguaggio dell'uomo (1963).
TIME IS OUT OF JOINT
Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna
dal 11 ottobre 2016
L’esposizione, il cui titolo cita i versi dell’Amleto di William Shakespeare “The time is out of joint”, sonda l’elasticità del concetto di tempo, un tempo non lineare, ma stratificato, che sembra porre in atto il dilemma dello storico dell’arte Hans Belting “la fine della storia dell’arte o la libertà dell’arte”.
È il definitivo abbandono di qualsiasi linearità storica, per una visione che dispiega, su un piano sincronico, le opere come sedimenti della lunga vita del museo: da Giacomo Balla, Gustav Klimt, Lucio Fontana, Alberto Giacometti a Cristina Lucas, Adrian Paci, Sophie Ristelhueber, per citarne alcuni.
Di Gastone Novelli in mostra Poetry reading tour e Il grande linguaggio.
100% ITALIA - CENT'ANNI DI CAPOLAVORI
progetto a cura di Andrea Busto
Torino, MEF - Museo Ettore Fico
21 settembre 2018 – 10 febbraio 2019
100%Italia è una mostra dedicata agli ultimi cento anni di arte italiana, dall’inizio del Novecento ai giorni nostri. Con un percorso storico esaustivo, il progetto è l’occasione per evidenziare il ruolo preminente dell’arte italiana, che ha saputo segnare profondamente la creatività europea e quella mondiale.
Ogni anno e ogni decennio sono stati contraddistinti da forti personalità che hanno influenzato l’arte del “secolo breve” e oltre; nessuna nazione europea ha saputo infatti offrire artisti e capolavori, scuole e movimenti, manifesti e proclami artistici con la continuità dell’Italia.
L'opera di Gastone Novelli Conoscenze (1960) è esposta nella sezione Astrazione curata da Claudio Cerritelli al MEF di Torino. Nella stessa sezione opere di Carla Accardi, Afro, Antonio Calderara, Giuseppe Capogrossi, Dadamaino, Piero Dorazio, Pinot Gallizio, Bice Lazzari, Osvaldo Licini, Alberto Magnelli, Fausto Melotti, Bruno Munari, Achille Perilli, Mauro Reggiani, Carol Rama, Antonio San ippo, Emilio Scanavino, Atanasio Soldati, Giulio Turcato, Luigi Veronesi.
FOTOGRAFARE
L'ARTE
a cura di Tatiana Agliani, Renato Corsini, Albano Morandi, in collaborazione con Massimo Minini
Brescia, Ma.Co.f. Centro della fotografia italiana
10 novembre 2018 - 13 gennaio 2019
La mostra testimonia lo sguardo sul mondo dell'arte dei maggiori protagonisti della fotografia italiana. Un racconto espositivo i cui protagonisti sono da una parte i fotografi e dall'altra le personalità più illustri dell'arte nazionale e internazionale. Sono esposte, tra le altre, foto di Ugo Mulas, Mario Dondero, Santi Visalli, Ferdinando Scianna, Claudio Abate, Elisabetta Catalano, Luigi Ghirri, Paolo Mussat Sartor e Gianni Berengo Gardin.
Lungo il percorso si evidenziano i diversi ruoli assunti dal fotografo: ritrattista alla ricerca di un'identità da svelare, interprete dell'opera, insostituibile testimone di performance irripetibili, narratore storico dell'evoluzione dell'arte ed infine lui stesso artista.
Tra gli artisti ritratti, oltre a Gastone Novelli fotografato da Ugo Mulas, vi sono Salvator Dalì, Giorgio De Chirico, Andy Wharol, Mimmo Rotella, Mario Merz, Jannis Kounellis e molti altri.
NOI CONTINUIAMO L'EVOLUZIONE DELL'ARTE
Arte informale dalle collezioni della GAM Torino
a cura Riccardo Passoni
Cuneo, Complesso monumentale di San Francesco
23 ottobre 2018 - 20 gennaio 2019
Dopo la mostra sulla Pop Art italiana, la Fondazione CRC e la GAM - Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino portano a Cuneo un nuovo grande evento espositivo, dal titolo Noi continuiamo l'evoluzione dell'arte. Arte informale dalle collezioni della GAM Torino.
La mostra, a cura di Riccardo Passoni, nasce dalla volontà di tracciare una ricerca organica su una serie di esperienze artistiche manifestatesi negli anni Cinquanta e riconducibili alla corrente conosciuta come arte informale. L'esposizione presenta una selezione di sessanta opere provenienti dalla collezione della GAM, di pittori e scultori italiani attivi nel secondo dopoguerra: da Alberto Burri a Lucio Fontana, da Carla Accardi a Giuseppe Capogrossi, passando per il Gruppo degli Otto (Afro, Birolli, Corpora, Moreni, Morlotti, Santomaso, Turcato e Vedova).
In mostra di Gastone Novelli l'opera Merde sur ma merde (1957).
BLACK HOLE
ARTE E MATERICITÀ TRA INFORME E INVISIBILE
a cura di di Lorenzo Giusti, con Sara Fumagalli e Diederik Sybolt Wiersma
Bergamo, GAMeC - Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea
4 ottobre 2018 – 6 gennaio 2019
La GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo presenta Black Hole. Arte e matericità tra Informe e Invisibile, prima mostra di un ambizioso ciclo espositivo triennale dedicato al tema della materia, ideato da Lorenzo Giusti e sviluppato insieme a Sara Fumagalli, con la consulenza scientifica del fisico Diederik Sybolt Wiersma e la partecipazione di BergamoScienza.
Attivando un dialogo con la storia delle scoperte scientifiche e tecnologiche e un confronto con lo sviluppo delle teorie estetiche, Black Hole rivolge lo sguardo al lavoro di quegli artisti che hanno indagato l’elemento materiale nella sua più intrinseca valenza, laddove il concetto stesso di “materiale” si infrange per aprirsi a un’idea più profonda di “materia” come elemento originario, come sostanza primordiale costituente il tutto.
In particolare, l’esposizione intende raccontare questa dimensione attraverso tre diverse restituzioni: quella di chi ha guardato all’elemento materiale, concreto, come a un’entità originaria, precedente o alternativa alla forma; quella di chi ha interpretato la natura umana come parte di un più ampio discorso materiale e quella di chi, nel processo di penetrazione della materia, si è spinto nel profondo, ai confini della materialità stessa, cogliendone la dimensione infinitesimale ed energetica.
Attraverso una ricca selezione di opere realizzate tra la fine dell’Ottocento e i giorni nostri, il percorso espositivo illustra, all’interno di un’unica visione integrata, questa preziosa dialettica, oscillante tra la materialità dell’Informe e la materialità dell’Invisibile, poli soltanto apparentemente antitetici e in realtà coesistenti e complementari.
ARTISTI IN MOSTRA
Karel Appel, Hicham Berrada, Alberto Burri, Christo, Gino De Dominicis, Evelina Domnitch & Dmitry Gelfand, Jean Dubuffet, Simone Fattal, Jean Fautrier, Urs Fischer, Lucio Fontana, Alberto Giacometti, Lydia Gifford, Cameron Jamie, Asger Jorn, Hans Josephsohn, Anish Kapoor, Anselm Kiefer, Leoncillo Leonardi, Piero Manzoni, Nicola Martini, Luca Monterastelli, Movimento Arte Nucleare (Enrico Baj, Joe Colombo, Sergio Dangelo), Gastone Novelli, Tancredi Parmeggiani, Florence Peake, Carol Rama, Milton Resnick, Auguste Rodin, Medardo Rosso, Thomas Ruff, Ryan Sullivan, Antoni Tàpies, Jol Thomson, William Tucker.
In mostra di Novelli l'opera Catalogo di cose perdute, 1957, tecnica mista su tela, 60x40 cm
ROMA CITTÀ MODERNA. DA NATHAN AL SESSANTOTTO
a cura di Claudio Crescentini, Federica Pirani, Gloria Raimondi e Daniela Vasta
Roma, Galleria d’Arte Moderna
29 marzo 2018 – 2 dicembre 2018
Un tributo alla Capitale d’Italia attraverso gli artisti che l’hanno vissuta e gli stili con cui si sono espressi: ROMA CITTÀ MODERNA. Da Nathan al Sessantotto è una rassegna unica che ripercorre le correnti artistiche protagoniste del ‘900 con in primo piano la città di Roma, da sempre polo d’attrazione di culture e linguaggi diversi. La mostra è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Organizzazione Zètema Progetto Cultura.
Presentate oltre 180 opere, tra dipinti, sculture, grafica e fotografia, di cui alcune mai esposte prima e/o non esposte da lungo tempo, provenienti dalle collezioni d’arte contemporanea capitoline, in una rilettura ideale della cultura artistica di Roma, una città ipercentrica, seppur multiculturale, nella quale, nei decenni, si sono andate sedimentando diversità e univocità non sempre o non solo in conflitto fra di loro. Proprio come nella specificità cronologica individuata che, lungo il Novecento, si svolge fra Modernità e Tradizione, da Ernesto Nathan, Sindaco di Roma (1907-1913) di dichiarata ispirazione mazziniana negli anni di complessa gestione della capitale, fino al decennio dei grandi movimenti di massa e della rivoluzione artistica e culturale ormai universalmente identificata col nome dell'anno in cui si manifestò in maniera più preponderante: il Sessantotto.
La mostra di apre con opere che riproducono paesaggi e figure con valenze simboliste e decadenti realizzate tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del XX secolo e prosegue con i lavori degli artisti della Secessione romana negli anni Dieci.
Una parte sostanziale della mostra è dedicata a quella tendenza artistica, per così dire, di “recupero”, spesso teorico oltre che concettuale, dell’antico e della tradizione dell’arte italiana che caratterizza, seppur con distinguo, le molteplici correnti artistiche degli anni Venti-Trenta, dal Tonalismo al Realismo Magico, dalla Metafisica, al Primitivismo, tramite le quali gli artisti “guardano” Roma con un nuovo seppur “antico” sguardo.
Si prosegue con l’approfondimento della Scuola Romana che offre una notevole rosa di capolavori dell’arte italiana del Novecento con focus sulle demolizioni che hanno caratterizzato Roma nella distruzione/ricostruzione del centro città e il conseguente, dissennato, sviluppo delle periferie (Afro, Mario Mafai, Scipione, ecc.), per immettersi nella fase della figurazione e dell’astrazione – il segno – che ha caratterizzato la cultura post-bellica degli anni Quaranta, Cinquanta e primi Sessanta (Renato Guttuso, Leoncillo, Carlo Levi, Gastone Novelli, Achille Perilli, Giulio Turcato, Lorenzo Vespignani, Alberto Ziveri, ecc.). A chiusura, intesa però come apertura verso un’“altra” Roma, i riscontri urbani della Pop Art romana e delle sperimentazioni concettuali della seconda metà degli anni Sessanta che hanno definitivamente dilatato il centro dell’arte e del pensiero artistico di Roma, da Roma oltre la stessa città, per un afflato internazionale (Franco Angeli, Mario Ceroli, Tano Festa, Mario Schifano, Pino Pascali, Luca Maria Patella, Mimmo Rotella, ecc.).
Galleria d'Arte Comunale, Roma
Via Francesco Crispi 24
da martedì a domenica ore 10.00-18.30
Parma | CSAC - Centro Studi e Archivio della Comunicazione | dal 18 novembre 2017
All'Abbazia di Valserena a Parma, sede del Centro Studi e Archivio della Comunicazione, in contemporanea all'apertura della mostra monografica dedicata a Ettore Sottsass, è stato presentato il nuovo allestimento della collezione permanente.
L'opera di Gastone Novelli Per andare a vedere di persona (1959) è tra i lavori presentati al pubblico
MANU PROPRIA
Il segno calligrafico come opera d'arte
a cura di Nicoletta Boschiero e Duccio Dogheria
Rovereto, Casa d'Arte Futurista Depero
16 giugno - 30 settembre 2018
Manu propria rilancia l’interesse per le sperimentazioni tra parola e immagine ponendo l’accento sugli esiti più segnici e calligraficidi tali indagini artistiche.
Attraverso le Collezioni del Mart e del suo centro di ricerca, il percorso prende in esame la scrittura manuale come segno espressivo e di libertà, mescolando opere d’arte e documenti d’archivio, grafiche e libri d’artista, dalla comunicazione postale futurista al writing metropolitano, passando per le indagini astratte e informali degli anni Cinquanta e Sessanta e per quelle verbo-visuali dei decenni successivi.
La ricerca di un’autenticità svincolata dalle regole, capace di percorrere e combinare tecniche e poetiche apparentemente in contraddizione, ha portato a una vera e propria ibridazione dei linguaggi. Nell’esplorare le soglie tra arti visive e letteratura, si sono fatte frequenti e intense le relazioni tra artisti e poeti, pittori e scrittori. In mostra opere di grandi maestri italiani che hanno dato vita a correnti artistiche, pubblicato riviste, aperto studi e gallerie, come Gastone Novelli, Emilio Villa, Giuseppe Capogrossi.
Esaminando con particolare attenzione l’universo segnico della scrittura, svelandone gli esiti calligrafici, la mostra approfondisce l’indagine del Mart sulle sperimentazioni tra parole. Indispensabili i materiali provenienti dall’Archivio del ’900 e in particolare dall’Archivio di Nuova Scrittura, da cui provengono opere e documenti relativi alla scrittura manuale, come la serie di libri d’artista che costituisce una piccola mostra nella mostra.
Arricchisce il percorso la presenza di documenti relativi al graffitismo internazionale, esposti per la prima volta: fotografie, stickers e alcune rare pubblicazioni legate alla nascita di questo movimento.
Di Gastone Novelli sono in mostra: Paura clandestina (1959) e Guerra alla guerra (1968).
http://www.mart.trento.it/manupropria
SENZA TEMA
Carta/Paper
Verona, Studio La Città
9 giugno - 15 settembre 2018
La galleria Studio la Città di Verona ospita dal 9 giugno la mostra: Senza Tema. Carta / Paper, una collettiva tutta dedicata alla produzione su carta di 65 artisti internazionali che, negli anni, hanno esposto con la galleria o sono stati personalmente collezionati dalla sua titolare: Hélène de Franchis.
Le opere, selezionate dopo un lungo ed attento lavoro di ricerca, sono proposte con un particolare allestimento a “quadreria”: da lavori piccoli a molto grandi, realizzati in un arco temporale piuttosto ampio, partendo da un’incisione di Mauro Reggiani del 1934, fino ai recentissimi acquerelli di Stuart Arends.
Parola chiave di questa esposizione è libertà. La libertà di sperimentazione che questo medium ha conferito agli artisti, ma anche la libertà che guida una gal- leria privata nella scelta di esporre semplicemente seguendo il proprio gusto, o meglio, come dichiara la stessa Hélène de Franchis, di scegliere per una volta... “senza tema”.
Novelli è presente con una carta del 1967 intitolata Prato?.
Studio la Città
Lungadige Galtarossa 21, 37133 Verona
da martedì a sabato, dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00
ROMA 1950-1965
a cura di Germano Celant
Shanghai, Prada Rong Zhai
23 marzo - 27 maggio 2018
Dal 23 marzo Prada presenta presso Prada Rong Zhai, Shanghai, una mostra di Fondazione Prada dal titolo Roma 1950 – 1965, curata e concepita da Germano Celant, Soprintendente artistico e scientifico della fondazione. L’esposizione esplora il vivace clima culturale e l’intensa scena artistica a Roma nel secondo dopoguerra, riunendo più di 30 tra dipinti e sculture realizzati da artisti come Carla Accardi, Afro Basaldella, Mirko Basaldella, Alberto Burri, Giuseppe Capogrossi, Ettore Colla, Pietro Consagra, Piero Dorazio, Nino Franchina, Gastone Novelli, Antonio Sanfilippo, Toti Scialoja e Giulio Turcato. Roma 1950 - 1965 indaga inoltre la rilevanza della Capitale nell’immaginario culturale e cinematografico, attraverso una raccolta di documenti dell’epoca che evoca il contesto storico e artistico del tempo.
In un contesto storico caratterizzato in Italia dal boom economico e da un’industrializzazione dirompente, il dibattitto intellettuale a artistico si concentra sulle nozioni di rinnovamento linguistico e impegno politico. In Italia dalla metà degli anni Quaranta l’innovazione si è concretizzata sul piano letterario e cinematografico con la corrente neorealista rappresentata da registi come Luchino Visconti, Roberto Rossellini e Vittorio De Sica, mente scrittori e intellettuali come Elio Vittorini e Cesare Pavese hanno dato vita a uno straordinario momento di sperimentalismo e apertura internazionale. Sul fronte artistico si assiste alla diffusione di dispute e polemiche feroci e al proliferare di gruppi e fronti teorici contrapposti. Roma è uno degli epicentri più vitali di questo scontro di idee che si traduce in un ripensamento del realismo di matrice ideologica, tipico di figure come Renato Guttuso e Giacomo Manzù, e nel tentativo di conciliare il vissuto collettivo con l’esperienza individuale, l’astrattismo con la militanza politica, l’arte con la scienza.
Forma, Origine, Gruppo degli Otto, Fronte Nuovo delle Arti, solo per citarne alcuni, sono i gruppi e i movimenti prevalentemente romani da cui scaturiscono le personalità fondamentali per lo sviluppo dell’arte italiana negli anni successivi. La pittura e la scultura si avviano in quel periodo verso l’informe e il gestuale. L’influsso dell’Action Painting e dell’Espressionismo astratto di Jackson Pollock, Arshile Gorky, Willem de Kooning e Franz Kline si manifesta in pittori come Afro Basaldella e Gastone Novelli che propongono una sperimentazione linguistica basata sul segno.
Quattro le opere di Novelli in mostra:
La peur dans le fond, 1959
Je suis ce qui m’étone, 1959
Court and Social, 1959
House of Flowers, 1963
MORE THAN WORDS...
a cura di Daniela Ferrari
Londra, MAZZOLENI
dal 23 febbraio al 12 maggio 2018
Nei suoi spazi di londinesi a Mayfair, Mazzoleni presenta la mostra MORE THAN WORDS... a cura di Daniela Ferrari, con una selezione di artisti italiani e internazionali per i quali la parola costituisce un elemento epressivo essenziale: Vincenzo Agnetti, Alighiero Boetti, Dadamaino, Lucio Fontana, Emilio Isgrò, Piero Manzoni, Gastone Novelli, Mimmo Rotella, Salvo e Mario Schifano, insieme agli artisti internazionali Cy Twombly, Joseph Kosuth, Jannis Kounellis, Mel Bochner, John Baldessari e Tracey Emin.
L’esperienza di pittura/scrittura di Novelli è legata alle istanze informali che si sviluppano in Europa e in America nel secondo dopoguerra e raccoglie l’eredità surrealista della “scrittura automatica”, rappresentata in mostra anche da opere di Twombly.
Mazzoleni London
27 Albemarle Street | W1S 4HZ | London
T+44 20 7495 8805; london@mazzoleniart.com Orari: Lun-Ven 10-18, Sab 11-17
LA TROTTOLA E IL ROBOT
Tra Balla, Casorati e Capogrossi
a cura di Daniela Fonti e Filippo Bacci di Capaci
PALP Palazzo Pretorio Pontedera
11 novembre 2017 – 22 aprile 2018
Al PALP Palazzo Pretorio di Pontedera, si è inaugurata la grande mostra La trottola e il robot. Tra Balla, Casorati e Capogrossi. L'esposizione nasce intorno ad una prestigiosa collezione di giocattoli d’epoca di proprietà del Comune di Roma, presentando insieme agli antichi balocchi circa 110 opere di artisti italiani attivi tra il 1860 e il 1980. La trottola e il robot mette a confronto due aspetti della creatività legati all’infanzia, quello che si traduce negli oggetti concreti, i giocattoli, creati un tempo dagli artigiani e poi dall’industria, e quello che rappresenta e interpreta il gioco infantile nelle arti figurative e plastiche italiane, dalla fine del XIX secolo alla seconda metà del XX.
Le opere degli artisti italiani che hanno prediletto il tema dell’infanzia, dialogano in mostra, intorno ad alcuni temi chiave, con nuclei di oggetti ludici, scelti di volta in volta per la loro valenza sociale, didattica, ma anche più latamente simbolica e onirica.
Fra i temi significativi individuati nella sequenza espositiva c'è quello dei Giochi senza età, che richiama la valenza pedagogica del gioco, la capacità di sviluppare nel fanciullo, e più tardi nell’adulto, le sue doti di apprendimento, le facoltà critiche e tutte quelle attitudini all’organizzazione dell’azione nello spazio e nel tempo; i quadri e le sculture (di Boccioni, Pasquarosa, De Pisis, Raphael, Severini, Gastone Novelli, Santoro e Gianni Novak) hanno per protagonisti i giochi, dal domino alle carte, dagli scacchi ai tarocchi.
Di Novelli sono presentati in mostra il dipinto La stanza dei giochi (1963) e il disegno 33 dadi da gioco (1967).
VARIA. PEINTURES ET DESSINS
de Schongauer à Combas
Lione, Galerie Michel Descours
24 novembre 2017 - 03 marzo 2018
La galleria lionese di Michel Descours ha inaugurato l'annuale rassegna Varia in cui presenta un nucleo di importanti opere di artisti del Novecento, tra cui Gastone Novelli, Jean Dubuffet, Corneille e Pierre Klossowski,accanto ad alcuni capolavori di arte antica.
NEW YORK NEW YORK
Arte Italiana: la riscoperta dell’America
a cura di Francesco Tedeschi,con Francesca Pola e Federica Boragina
Milano, Museo del Novecento e Gallerie d'Italia
13 aprile al 17 settembre 2017
inaugurazione mercoledì 12 aprile
ore 18.00 Museo del Novecento
ore 19.00 Gallerie d'Italia
Mercoledì 12 aprile inaugura la mostra NEW YORK NEW YORK. Arte Italiana: la riscoperta dell’America, promossa dal Comune di Milano – Cultura, Museo del Novecento e Intesa Sanpaolo – Gallerie d’Italia.
Il percorso espositivo si snoda tra le due sedi museali e comprende oltre 150 opere, fondandosi, come scrive il curatore, “su una serie di fatti, incontri e occasioni che hanno dato all’arte italiana del Novecento l’opportunità di conseguire un’attenzione e una presenza internazionale utile a collocarla in posizione preminente nell’ambito della stessa idea di modernità”, centralità raggiunta “tramite una serie di legami di diverso genere con gli Stati Uniti d’America, e in particolare con l’ambiente e la città di New York, che diventa, non solo simbolicamente, il centro della cultura artistica del Novecento, a partire dagli anni dell’immediato secondo dopoguerra. Vengono però qui considerati anche episodi precedenti, che hanno contribuito a preparare il terreno per vicende che si sono chiaramente manifestate in seguito, anche per le diverse maturazioni delle situazioni storiche attraversate dai due paesi”.
La mostra presenta attraverso le loro opere, le storie degli artisti italiani che hanno viaggiato, soggiornato, lavorato, esposto negli Stati Uniti, e in particolare a New York, o solo immaginato il nuovo mondo, tutti alla ricerca di uno spirito più libero e di modelli differenti rispetto alla vecchia Europa.
Cinque opere di GASTONE NOVELLI, tra cui la serie dei New York notes, saranno presentate accanto alle opere di molti artisti italiani, tra cui Carla Accardi, Afro, Gianfranco Baruchello, Alberto Burri, Giuseppe Capogrossi, Ettore Colla, Pietro Consagra, Piero Dorazio, Lucio Fontana, Achille Perilli, Arnaldo Pomodoro, Mimmo Rotella, Toti Scialoja ed Emilio Vedova, e di importanti artisti americani come Alexander Calder, Willem De Kooning, Arshile Gorky, Franz Kline, Conrad Marca Relli e Cy Twombly.
Negli spazi del Museo del Novecento è restituito l’immaginario americano e, in particolar modo, il rapporto intenso con la città di New York così come percepito dagli artisti italiani.Nelle Gallerie d’Italia a Piazza Scala, sede museale di Intesa Sanpaolo a Milano, è invece proposta un’ampia ricostruzione dei rapporti con le istituzioni, le gallerie e i collezionisti americani che hanno valorizzato la presenza artistica italiana sul territorio americano.
La mostra è accompagnata da un catalogo ELECTA, con saggio introduttivo di Francesco Tedeschi che inquadra la mostra con il racconto degli artisti italiani che hanno guardato l’America dal 1929 al 1968. Molti i contributi di storici dell’arte, critici, curatori: Nicoletta Boschiero su Fortunato Depero, Katherine Robinson su Giorgio de Chirico, Sergio Cortesini su La Comet Art Gallery e Corrado Cagli, Federica Boragina sull’immagine di New York nell’arte italiana dal 1949 al 1968, Davide Colombo sulla mostra Twentieth-Century Italian Art al MoMA nel 1949, Nicol Mocchi su Giorgio Morandi, Raffaele Bedarida sulla galleria Catherine Viviano e la promozione dell’arte italiana negli anni Cinquanta negli Stati Uniti, Sharon Hecker sul collezionista Joseph Pulitzer, Carlo Pirovano su Alberto Burri, Kevin McManus sugli artisti italiani nelle università americane, Luca Massimo Barbero su Lucio Fontana e Tancredi a New York, Paola Bonani sulla Rome-New York Art Foundation, Carla Subrizi sulla mostra New Realists e il confronto con l’immaginario Pop, Francesca Pola su Ugo Mulas e la nuova scena artistica americana.
MANGANELLI FINXIT. ARTE COME MENZOGNA
a cura di Vittorio Sgarbi e Lietta Manganelli
Urbino, Casa della Poesia e Colleggio Raffaello
13 aprile – 30 giugno 2017
Nella Casa della Poesia (Via Valerio n.1) e nel Collegio Raffaello (Piazza della Repubblica) viene presentata un’ampia selezione di materiale legato al famoso scrittore, giornalista e critico d’arte.
La mostra raccoglie opere ispirate ai suoi libri di Nanni Balestrini, Paolo Beneforti, Paolo Della Bella, Franco Grittini, Giulia Maldini, Franco Nonnis, Gastone Novelli, Giovanna Sandri, Marisa Bello e Giuliano Spagnul.
Di Gastone Novelli sono presentati ventitre disegni realizzati dall'artista per illustrare il volume Hilarotragedia.
a cura di Nicoletta Boschiero
Museo Regionale Interdisciplinare di Messina - Filanda
9 dicembre 2916 - 5 marzo 2017
Dopo la significativa mostra "L’Invenzione Futurista. Case d’arte di Depero”, il Mart conferma la sua collaborazione con il Museo Regionale Interdisciplinare di Messina dedicando un progetto espositivo ai capolavori delle proprie collezioni.
Negli spazi ex filanda Barbera-Mellinghoff, una selezione di cento opere eseguite tra il 1913 e il 2005 declina per nuclei tematici alcune tra le principali questioni
fondanti del linguaggio artistico del '900. Dal ritorno alle origini e ai linguaggi arcaici delle antiche culture del Mediterraneo, il percorso espositivo affronta i temi del mito, dell'archeologia,
della terra, del segno/scrittura, della casa e dell’eros, approdando all'argomento più attuale della migrazione.
In mostra capolavori di Carla Accardi, Alighiero Boetti, Massimo Campigli, Giuseppe Capogrossi, Carlo Carrà, Francesco Clemente, Pietro Consagra, Giorgio De Chirico, Nicola De Maria, Filippo De
Pisis, Lucio Fontana, Renato Guttuso, Mimmo Jodice, Anselm Kiefer, Fausto Melotti, Giorgio Morandi, Gastone Novelli, Antonio Sanfilippo, Alberto Savinio, Arturo Tosi, Emilio
Vedova.
Di Novelli in mostra Paura clandestina (1959) e Guerra alla guerra (1968).
24 ORE NELL'ARTE CONTEMPORANEA
a cura di Antonella Sbrilli e Maria Grazia Tolomeo
30 aprile - 2 ottobre 2016
MACRO, Museo d'Arte Contemporanea Roma
Sala bianca, Via Nizza
La mostra, il cui titolo è ispirato a un’opera di Alighiero Boetti, vuole offrire alcuni spunti di riflessione sul grande tema del tempo, che è sempre stato caro agli artisti di ogni epoca e che è diventato via via più urgente a partire dal XX secolo.
L’esposizione si concentra soprattutto sul trascorrere del tempo nella giornata, una porzione di presente controllabile. Presso il MACRO sono esposti circa settanta capolavori dell’arte moderna e contemporanea, di artisti italiani e stranieri, che sono nati dalla riflessione sul ruolo del tempo nella nostra vita e sugli strumenti di cui l’uomo si è dotato per calcolarlo, con particolare attenzione all’orologio e al calendario. Nella loro varietà, queste opere abbracciano linguaggi ed espressioni multiformi, pittura, fotografia, video, scrittura diaristica, musica, ricamo, elaborazione digitale di dati, rappresentando stimolanti spunti di meditazione.
Un percorso nel tempo, nei giorni, nelle ore, nelle date, arricchite di creatività e fantasia, strappate dal flusso ripetitivo e offerte allo sguardo e all'interazione dei visitatori.
Le opere scelte, nella loro disposizione, suggeriscono alcuni percorsi tematici: Ritmi (Balla, Cambellotti, Paolini, Camoni, Romualdi, Mayr, Patella); Oggi, Domani (Boetti, Ceroli, Mattiacci, Spinelli); Giornate di lavoro (Opalka, Pietrella, Adami, Blank, Giovannoni); Date (On Kawara, Vezzoli, Darboven, Comani); Date speciali (De Dominicis, Closky, Albani, Sebregondi, Bertozzi&Casoni, Pignotti, Fois); Calendari (Boetti, Novelli, Miccini, Ori, Ghirri, Abate, Mambor, Mari, Cattelan, Neuenschwander, Camoni); Diari (Breakwell, Rubio, AOS); Passaggi (Vaccari, Vautier, Baruchello, Benetta); 24 ore (Almond, Shemilt & Partridge, Camporesi). Sono previsti lavori site specific ad opera degli artisti Manfredi Beninati, Daniele Puppi e Caccavale.
In mostra di Gastone Novelli le opere: Dan (1961) e Dulcie (1961).
ITALIANI SULL'OCEANO. STORIE DI ARTISTI NEL BRASILE MODERNO E INDIGENO ALLA META' DEL '900
a cura di Paolo Rusconi con Elisa Camesasca, Ana Gonçalves Magalhães, Viviana Pozzoli, Marco Rinaldi
25 marzo 2016 – 21 luglio 2016
Mudec - Museo delle Culture. Spazio Focus
La mostra Italiani sull'Oceano. Storie di artisti nel Brasile moderno e indigeno alla metà del '900 presenta le opere e i documenti di due critici d’arte, Pietro Maria Bardi e Margherita Sarfatti, di un’architetta, Lina Bo Bardi, e di due artisti, Gastone Novelli e Roberto Sambonet.
Il galvanizzante incontro con il gigantesco spazio storico e geografico che poteva offrire la cultura nativa brasiliana, con i nuovi processi di evoluzione urbana, con le nascenti estetiche moderniste e concretiste, schiuse per artisti e intellettuali italiani nuove prospettive di lavoro e al tempo stesso offrì la possibilità di sviluppare idee già in embrione nella terra d'origine.
L’esposizione dà risalto particolare alle relazioni artistiche italo-brasiliane, documentando i percorsi degli uomini intrecciati con la storia dell'arte e la storia delle mentalità. A raccontare, inoltre, il ricco patrimonio della cultura materiale e immateriale del Paese sudamericano concorre, parallelamente, una selezione di oggetti amazzonici della collezione Lo Curto, provenienti dalle raccolte del MUDEC, e un’opera di design contemporaneo dei fratelli Fernando e Humberto Campana, Cabana (2009), dalle complesse suggestioni visive e progettuali.
Il progetto espositivo - attraverso la presentazione di dipinti, fotografie, oggetti di design e documenti provenienti da importanti musei e collezioni internazionali - mette in luce l’incessante attrazione per il Brasile, fonte di ispirazione e di confronto intellettuale. A partire dall’inedito diario di viaggio del 1933-1934 Amer come America di P.M. Bardi, dalle cartoline brasiliane dell'Archivio Sarfatti, dai disegni di bordo e dalle prime impressioni di Rio de Janeiro di Lina Bo Bardi, ai tessuti esotici disegnati da Roberto Sambonet per la Prima sfilata di moda brasiliana al Museo d’Arte di San Paolo (1952), ai cesti prodotti per la Rinascente, ispirati all’artigianato popolare, alle grandi tavole grafiche del pittore-designer che stilizzano motivi della flora tropicale, sino alle prime opere concretiste esposte da Gastone Novelli alla Biennale di San Paolo del 1953 e al prezioso album di fotografie che l’artista realizzò durante un viaggio nel Mato Grosso. In dialogo con questi lavori il MUDEC ha selezionato alcune opere della collezione Lo Curto che meglio individuano alcune aree di cultura materiale del Brasile nativo, privilegiando motivi geometrici ed elementi astratti.
Gli autori riuniti in mostra vissero una parte, spesso cruciale, della loro vicenda biografica e professionale oltre oceano, incrociando e sovrapponendo i propri percorsi. Per la prima volta, la rassegna espositiva presenta insieme le figure dei coniugi Bardi: Lina, che in Brasile sarebbe diventata un’icona dell’architettura modernista, e Pietro Maria, creatore, a San Paolo, del più importante museo del Sudamerica, il MASP. Accanto a loro, Novelli e Sambonet, in un momento decisivo della loro ricerca artistica ancora poco noto al pubblico, caratterizzato dalle esperienze di viaggio nelle regioni del Brasile nativo, a contatto con la natura e con le forme di artigianato e di arte popolare.
Orari: lun 14.30‐19.30; mar, mer, ven, dom 09.30‐19.30; gio, sab 9.30‐22.3
AN INTRODUCTION
Largo Isarco, 2
9 maggio 2015 – 17 aprile 2016
Nella galleria Sud della Fondazione, ex laboratorio del precedente complesso industriale che sfocia negli ampi spazi del Deposito, la Fondazione Prada presenta “An Introduction”:
un intenso accenno espositivo a un percorso tra istituzionale e personale sul modo di ricercare e collezionare, nato da un dialogo tra Miuccia Prada e Germano Celant.
È un intreccio tra studio e passione per l’arte che, assunte caratteristiche pubbliche e private, ha portato all’apertura di una Fondazione. Qui l’interesse per le problematiche estetiche e politiche
affrontate dagli artisti, si pone a confronto con la conoscenza e la pratica delle culture sperimentali e storiche – dal Rinascimento alla modernità – evolvendo da uno stadio espositivo essenziale a
uno complesso e museale.
La sequenza degli spazi e la scelta dei lavori, installati in relazione a colori e materiali d’epoca, suggeriscono una crescita di interessi e di impegno. Si inizia con una riflessione sul sé che si
sviluppa in una scelta di territorio visuale, legato alle vicende artistiche degli anni Sessanta, dal New Dada alla Minimal Art. Tale ricerca, e la determinazione a raccoglierne le testimonianze, ha
influenze sul sistema di vita, sulla passione e sul coinvolgimento nei confronti di un’arte critica rispetto alla realtà. L’indagine sul racconto artistico contemporaneo si muove verso una totalità
temporale della storia, dall’antichità – con i suoi oggetti e ambienti – ai giorni nostri. Nozioni e passioni si traducono in collezione, qui documentata da una quadreria che indica un oscillare
aperto e curioso verso l’arte e le sue manifestazioni.
In mostra l'opera di Gastone Novelli, Telegramma, 1960
Largo Isarco, 2
3 dicembre 2015 – 14 febbraio 2016
La mostra tematica Recto Verso presenta una selezione di opere nelle quali gli artisti hanno consapevolmente posto in primo piano l’elemento abitualmente nascosto,
dimenticato o trascurato del retro del quadro.
L’esposizione è stata concepita dal Thought Council della Fondazione, composto attualmente da Shumon Basar, Elvira Dyangani Ose, Cédric Libert e Dieter Roelstraete.
Recto Verso, così come la precedente mostra In Part curata da Nicholas Cullinan negli stessi spazi, individua in un nucleo di opere della Collezione Prada un tema potenziale che viene in seguito ampliato e approfondito attraverso prestiti provenienti da istituzioni italiane e internazionali.
La tradizione occidentale concepisce il dipinto principalmente come un artefatto frontale (“recto”). Il retro (“verso”) sembra trasmettere un significato culturale trascurabile, non essendo
destinato allo sguardo del pubblico, perché visibile solo dall’artista e dagli addetti ai lavori.
In questa mostra artisti attivi nel corso degli ultimi due secoli si oppongono a questa convenzione portando in primo piano il retro della tela.
Ad esempio, in alcuni lavori esposti, la tecnica del trompe-l’oeil, resa celebre dai pittori fiamminghi del Settecento, è impiegata per focalizzare l’attenzione sul telaio piuttosto che
sull’immagine dipinta. Si tratta di opere che rappresentano il retro di un’opera sia attraverso la pittura, come nei lavori di Louis-Léopold Boilly, Roy Lichtenstein e Luca Bertolo, sia tramite la
fotografia, come nelle opere di Gerard Byrne, Thomas Demand, Philippe Gronon, Matts Leiderstam e Ian Wallace.
Le tracce che gli artisti lasciano sul retro del quadro possono essere di varia natura e contenere un livello di intenzionalità variabile nello svelare un contenuto non visibile: dal messaggio esplicito, che durante la contestazione della Biennale di Venezia nel 1968 Gastone Novelli decise di mostrare esponendo un suo quadro al contrario, come un muro su cui scrivere slogan politici, fino alla presenza di vere e proprie immagini riportate sul retro della tela, come nei lavori di Llyn Foulkes e di Giulio Paolini, che diventano visibili solo se mostrati al contrario, mettendo così in discussione la prevalenza del recto sul verso.
Nel processo in cui il retro inizia a diventare un vero e proprio soggetto d’indagine, la confusione dei due piani si avvicina sempre più a una vera e propria fusione, come nelle combustioni operate da Alberto Burri. Anche la struttura del quadro può passare in primo piano: con l’uso della doppia esposizione, Sarah Charlesworth guarda attraverso l’opera per dare visibilità agli elementi fisici e strutturali dell’oggetto rappresentato. E se Carla Accardi sostituisce la tela con la plastica trasparente, esponendo così la struttura altrimenti nascosta e il muro retrostante, in anni più recenti Pierre Toby utilizza con la stessa finalità il vetro. Nei lavori di Pierre Buraglio e Daniel Dezeuze, vicini al movimento artistico Supports/Surfaces, nato in Francia verso la fine degli anni Sessanta, il piano pittorico svanisce completamente, lasciando affiorare solo il supporto materiale.
L’allestimento della mostra nella galleria Nord illustra il gesto del capovolgere e rivelare. Alcune opere sono sospese tra le pareti che dividono lo spazio espositivo. Grazie a questo procedimento i quadri, che normalmente sono presentati come entità piane e bidimensionali, diventano oggetti scultorei e tridimensionali attorno ai quali il visitatore può muoversi liberamente.
In mostra l'opera di Gastone Novelli, Lutte, échec, nouvelle lutte, 1968, collezione privata.
CANTIERE DEL '900.2
a cura di Francesco Tedeschi
Milano, Gallerie d'Italia
Piazza della Scala 6
inaugurazione 5 marzo 2015, ore 18.00
Gli spazi delle Gallerie d'Italia ospiteranno durante il 2015 una nuova selezione di opere provenienti dalle collezioni d'arte del Novecento di Intesa Sanpaolo. Il nuovo percorso espositivo vedrà la presenza di circa ottanta opere, metà delle quali non presenti nel precedente allestimento, organizzate in sale tematiche.
L'opera Mood di Gastone Novelli sarà esposta nella sezione "Forme del/nel bianco".
LA GUERRA CHE VERRÁ
NON È LA PRIMA 1914-2014
Progetto a cura di Saretto Cincinelli, Gustavo Corni, Diego Leoni, Fabrizio Rasera, Gabi Scardi, Camillo Zadra; coordinamento di Nicoletta Boschiero e Denis Isaia
Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
4 ottobre 2014 – 20 settembre 2015
La mostra La guerra che verrà non è la prima. Grande guerra 1914-2014 costituisce la colonna portante del grande progetto Mart/Grande guerra 1914-2014 che si sviluppa nelle tre sedi del Museo e si completa con un programma collaterale di eventi,incontri, convegni, appuntamenti.
Attraverso lo sviluppo di contributi complementari fra loro, l’esposizione si allontana dalla semplice riflessione sulla storia e offre uno sguardo più complesso sull’attualità del conflitto, ancora oggi al centro del dibattito contemporaneo.
La Prima guerra mondiale, di cui ricorre il Centenario, tra gli eventi più drammatici e significativi della storia, rappresenta dunque il punto di partenza di un’indagine più ampia che attraversa il XX secolo e arriva ai conflitti dei nostri giorni.
Muovendo dalla celebre poesia di Bertolt Brecht, “La guerra che verrà non è la prima. Prima ci sono state altre guerre. Alla fine dell’ultima c’erano vincitori e vinti. Fra i vinti la povera gente faceva la fame. Fra i vincitori faceva la fame la povera gente egualmente”, il Museo costruisce una narrazione dalla quale scaturisce un intenso viaggio che affonda le sue radici nelle guerre di un secolo, ritrovandosi nella più tragica storia recente.
Il percorso espositivo lascia emergere l’evento come risultato di una composizione in cui l’arte si confronta con la storia, la politica e l’antropologia. Ricorrendo a una sorta di complesso montaggio tematico e temporale, l’esposizione evita di seguire un preciso filo cronologico, dimostrando – tramite inediti accostamenti e cortocircuiti semantici – come tutte le guerre siano uguali e, allo stesso tempo, come ogni guerra sia diversa.
L’esposizione presenta alcuni capolavori storici provenienti dalle collezioni del Mart fra i quali opere di Giacomo Balla, Anselmo Bucci, Fortunato Depero e Gino Severini.
Una lunga serie di prestigiosi prestiti nazionali e internazionali provenienti da collezioni pubbliche e private e gallerie completa il progetto. Numerose, inoltre, le opere di artisti che hanno vissuto il dramma della Grande guerra, la lista comprende, oltre ai già citati maestri dell’avanguardia italiana, Max Beckmann, Marc Chagall, Albin Egger-Lienz, Adolf Helmberger, Osvaldo Licini, Arturo Martini, Pietro Morando, Mario Sironi ed è integrata dai lavori di registi dell’epoca come Filippo Butera, Segundo de Chomón, Abel Gance.
La guerra è raccontata non solo come esperienza vissuta in prima persona, ma anche come pensiero ricorrente nella ricerca di molti artisti tra cui Lida Abdul, Enrico Baj,Yael Bartana, Alberto Burri, Alighiero Boetti, Pascal Convert, Gohar Dashti, Berlinde De Bruyckere, Paola De Pietri, Harun Farocki, Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, Alfredo Jaar, William Kentridge, Mateo Maté, Adi Nes, Gastone Novelli, ORLAN, Sophie Ristelhueber, Thomas Ruff, Anri Sala, Artur Zmijewski.
Di Novelli in mostra Guerra alla guerra, 1968.
MUSEI IN STRADA
L'ARTE VA IN CITTA'
Roma, Via del Trullo
dal 15 dicembre 2014 al 15 giugno 2015
Lunedì 15 dicembre 2014 parte il progetto dell’ Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica – Sovrintendenza Capitolina e realizzato con Antenna International dal nome: “Musei in Strada- L’arte va in città” che fa parte del progetto “Roma.Grande Formato”.
Tre municipi della città, Trullo, Ottavia e Tor Bella Monaca si arricchiranno di alcuni capolavori, del Museo di Roma Palazzo Braschi, della Galleria d’Arte Moderna e del MACRO.
15 riproduzioni fotografiche su tela di opere d’arte in scala 1:1, 5 per ciascun municipio, raccontate alla città da 12 “testimonial” di eccezione legati al quartiere. Un progetto multimediale che attraverso QR code sulle didascalie accanto alle opere e un’ APP permetterà di avere più informazioni sugli artisti, le opere e i musei che le ospitano.
Al Trullo sono raccolte le opere provenienti dalla collezione del MACRO, tra cui l'opera di Gastone Novelli, Corrispondenze terrestri (1962), accanto a quelle di Titina Maselli, Cristiano Pintaldi, Carla Accardi e Pablo Ecahurren.
Durante tutta la durata dell'iniziativa le opere originali sono in mostra al museo MACRO a Via Nizza, 138.
TRA "GRUPPO 63" E "GRUPPO UNO"
nell'ambito della mostra:
Pasolini a Matera. Il Vangelo secondo Matteo cinquant’anni dopo
Nuove tecniche di immagine: arte, cinema, fotografia
a cura di Marta Ragozzino, Giuseppe Appella, Ermanno Taviani, Paride Leporace
Palazzo Lanfranchi e MUSMA-Museo della scultura contemporanea
mostra prorogata fino al 8 aprile 2015
Dal 21 luglio 2014 il Museo nazionale d’arte medievale e moderna di Palazzo Lanfranchi a Matera ospita la mostra Pasolini a Matera. Il Vangelo secondo Matteo cinquant’anni dopo. Nuove tecniche di immagine: arte, cinema, fotografia, curata da Marta Ragozzino, Soprintendente BSAE per la Basilicata e Giuseppe Appella, Direttore del MUSMA, con Ermanno Taviani, Professore di Storia Contemporanea all’Università di Catania e la collaborazione di Paride Leporace, Direttore della Lucana Film Commission. Un’appendice della mostra presso il MUSMA-Museo della scultura contemporanea, Matera.
Obiettivo della mostra è mettere a fuoco, in maniera particolarmente approfondita e grazie a una narrazione originale, la genesi del capolavoro pasoliniano e il rapporto del regista con la città di Matera, che nell’estate del 1964, sotto un sole ‘ferocemente antico’, divenne Gerusalemme.
L’occasione è preziosa per rileggere, attraverso la scelta di Pasolini e la vicenda del set principale nella città dei Sassi, un momento importante nella storia di Matera, negli anni della ‘vergogna nazionale’, dello svuotamento e abbandono degli antichi rioni, la cui popolazione venne trasferita nei nuovi quartieri della città ‘laboratorio’.
La mostra, divisa in sei sezioni, racconta la storia e i luoghi del Vangelo in relazione al clima culturale e artistico lucano e italiano di quegli anni.
Si è inteso ricostruire il doppio contesto del film - quello dell’ideazione ed elaborazione creativa tra Roma ed Assisi e la Palestina tra il 1962 e il 1964 e quello della realizzazione delle riprese, del montaggio e della produzione del film.
L’ultima sezione, intitolata Tra Gruppo Uno e Gruppo 63. Nuove tecniche di immagine. Sculture di Gastone Novelli, Achille Perilli, Toti Scialoja. Nicola Carrino, Nato Frascà, Pasquale Santoro, Giuseppe Uncini ed esposta nella Sala delle Arcate di Palazzo Lanfranchi con appendice al MUSMA, presenta importanti opere d’arte realizzate dai principali protagonisti del dibattito artistico dei primi anni Sessanta per aiutare a comprendere i nuovi orizzonti della scultura italiana negli anni in cui si guarda alle nuove tecniche d’immagine teorizzate da Giulio Carlo Argan e a Venezia la Pop-Art trova la sua consacrazione ufficiale.
In mostra sono raccolte una serie di sculture Gastone Novelli, tra cui Collezione di conchiglie (1962), Schönberg (1964), Statement of facts (1964), The center of the chain (1964), Zona inesplorata (1964) e Onfalo (1967), accanto a un nucleo di disegni degli stessi anni.
FUOCO NERO
MATERIA E STRUTTURA ATTORNO E DOPO BURRI
a cura di Arturo Carlo Quintavalle
Parma, CSAC - Palazzo della Pilotta, Salone delle Scuderie
Piazzale Bodoni 1
inaugurazione sabato 20 dicembre 2014, ore 18.30
21 dicembre 2014 - 29 marzo 2015
Attorno a un importante Cellotex (1975) di Alberto Burri, ricevuto in dono dallo CSAC dell’Università di Parma 40 anni fa, sono state raccolte le opere di alcuni significativi pittori, scultori, fotografi, giovani e meno giovani, a cui è stato chiesto di indentificare una loro opera che essi pensassero comunque collegata o riferibile alla ricerca di Alberto Burri. L’idea era anche quella di chiedersi, oggi, che cosa è vivo, che cosa resta, nella memoria dell’arte, del grande creatore scomparso. A questo invito hanno risposto molti artisti, tra cui Bruno Ceccobelli e Nunzio, Mimmo Paladino e Luca Pignatelli, Marcello Jori, Pino Pinelli e Giuseppe Maraniello, Giuseppe Spagnulo e Emilio Isgrò, Mario Raciti, Medhat Shafik, Franco Guerzoni, Luiso Sturla e Renato Boero, Davide Benati, Concetto Pozzati, Gianluigi Colin e William Xerra.
La mostra vuole ricostruire poi il rapporto con Burri di molti artisti dagli anni ’50 in poi, e il tessuto del dibattito in quegli anni cruciali. Prendendo spunto dalla componente strutturale che sempre articola, fin dagli anni ’40, l’opera di Burri, si sono dunque individuati due percorsi in qualche modo sempre collegati e comunicanti, quello della ricerca sulla materia e quello della articolazione delle strutture.
Per mettere in evidenza questa vicenda si è dunque attinto alle raccolte dello CSAC puntando, ad esempio, su alcune figure del Gruppo Origine (1950-1951), con opere di Colla, Ballocco, Guerrini, e ancora del Gruppo 1 con Biggi, e sulle esperienze dei due centri principali della ricerca di quegli anni, da una parte Roma con, ad esempio, Gastone Novelli e Toti Scialoja che dialogano con Cy Twombly e con l’Abstract Expressionism americano, e, a Milano, Lucio Fontana.
La mostra propone oltre settanta dipinti e altrettante fotografie e ancora un gruppo di opere grafiche per un totale di 172 pezzi tutti riprodotti in un ampio catalogo edito da Skira.
E' in mostra l'opera di Novelli Per andare a vedere di persona, 1959, tecnica mista su tela.
SCENARIO DI TERRA
a cura di Veronica Caciolli, Daniela Ferrari, Denis Isaia, Paola Pettenella, Alessandra Tiddia
Rovereto, Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
4 luglio 2014 - 8 febbraio 2015
inaugurazione, 3 luglio 2014, ore 18.00
Scenario di terra è il nuovo progetto che il Mart dedica al paesaggio, inteso come uno dei luoghi d’elezione dell’esperienza umana, dopo la grande mostra Perduti nel Paesaggio/Lost in Landscape aperta fino al 31 agosto. Sviluppata dai curatori del Museo, l’esposizione poggia su un nucleo di opere provenienti dalla collezione permanente e su una selezione di materiali dai fondi archivistici del Mart, completati da prestiti e produzioni inedite.
l percorso espositivo si propone, attraverso un libero movimento nel tempo, nei media e nelle produzioni artistiche, di narrare alcuni momenti di sintesi nel rapporto fra l’uomo e il suo ambiente.
Pur lasciando intravedere uno sviluppo d’ordine storico-artistico, la narrazione evita la successione cronologica delle opere al fine di lasciar emergere, nel ritmo dell’esposizione, la ricerca di
differenti empatie con gli elementi del paesaggio.
Un rapporto sempre aperto, che si confronta con il profilo del territorio, la persistenza della materia, il lirismo delle forme mitiche e la loro astrazione.
A cura di Veronica Caciolli, Daniela Ferrari, Denis Isaia, Paola Pettenella e Alessandra Tiddia, la mostra Scenario di terra si articola in differenti movimenti all’interno delle quali si mescolano e si confrontano linguaggi artistici e periodi della storia dell’arte moderna e contemporanea, in un suggestivo allestimento curato dall’architetto Giovanni Maria Filindeu.
Artisti in mostra
Nico Angiuli, Giovanni Anselmo, Riccardo Arena, Alighiero Boetti, Carlo Bonacina, Giusy Calia, Carlo Carrà, Claudio Cintoli, Ugo Claus, Davide Coltro, Bruno
Colorio, Salvador Dalì, Enrico Donati, Vittore Fossati, Alberto Garutti,Sergio Gioberto e Marilena Noro, Giorgio Guidi, Franz Hogenberg, Axel Hütte, Dario Imbò, Jannis Kounellis, Alexandre Koester,
Marcello Jori, Peter McGough e David McDermott, Caterina Lai, Mario Merz, Umberto Moggioli, Bruno Munari, Gastone Novelli, Giovanni Ozzola, Federica Palmarin, Gino Pancheri, Luca
Maria Patella, Giuseppe Penone, Franco Piavoli, Mario Raciti, Matteo Rubbi, Mario Segantini, Lucia Sterlocchi, Antoni Tápies, Thayaht, Arturo Tosi, Giuseppe Uncini, Michelangelo Pistoletto, Paolo
Vallorz, Gigiotti Zanini, Anton Zoran Music.
Esposti inoltre materiali dalla biblioteca e dai fondi del Mart di Luciano Baldessari, Silvio Branzi, Marcello Dudovich, Vittore Grubicy, Riccardo Maroni, Margherita Sarfatti.
1961. TEMPO DI CONTINUITA'
a cura di Flaminio Gualdoni con Federico Giani
Milano, Fondazione Arnaldo Pomodoro
24 settembre – 19 dicembre 2014
Alla Fondazione Arnaldo Pomodoro è tempo di continuità. Una continuità con il passato e con i protagonisti della storia dell’arte. Il nuovo progetto espositivo, in stretta connessione con l’indagine storico-critica iniziata nel 2013 con le mostre dedicate a Arnaldo Pomodoro e Enrico Baj, per indagare e far conoscere quanto di creativo successe negli anni '50 e '60 in Italia, presenta un focus sul Gruppo Continuità.
Allestita nella nuova sede milanese della Fondazione, situata in via Vigevano 9, all'interno di un grazioso cortile e nell'incantevole cornice di Vicolo Lavandai, l’esposizione ci fa fare un balzo nel tempo. Siamo nel 1961, il gruppo inizia a imporsi sulla scena artistica nazionale e internazionale grazie a una serie di Esposizioni e all’apporto critico di nomi come Giulio Carlo Argan e Guido Ballo.
La mostra presenta opere significative di importanti artisti che presero parte alle manifestazioni del gruppo come Arturo Carmassi, Pietro Consagra, Sergio Dangelo, Mattia Moreni, Ettore Sottsass e Tancredi, e ancora Franco Bemporad, Piero Dorazio, Lucio Fontana, Gastone Novelli, Achille Perilli, Arnaldo Pomodoro, Gio’ Pomodoro e Giulio Turcato.
Un impulso creativo che parte proprio intorno al genio di Lucio Fontana, dal cui manifesto dello spazialismo il gruppo va a riprendere l’enunciato suggestivo “L’arte non è eterna; finito l’uomo continua l’infinito”, che in qualche modo condusse il Gruppo a prendere la decisione di opporsi alle tendenze dell'Informale di quegli anni.
Un’aggregazione di personalità eminenti e autorevoli nel momento della prima e allo stesso tempo piena maturità che nella stagione delle neoavanguardie radicali, da Azimut a Zero, dal GRAV al Gruppo T, continuò a rivendicare la centralità del ruolo della pittura e della scultura, in nome d’un’arte che sia, innanzitutto, di valori.
Di Novelli sono presentate in mostra, oltre a Interpretazione dell'erotomania, anche L'ombelico steso al sole, 1959.
Milano, Fondazione Arnaldo Pomodoro
Vicolo Lavandai 2/a (ingresso da Via Vigevano 9) Milano
Orari: dal mercoledì al venerdì dalle 16 alle 19
Ingresso libero
Made in Italy. Una visione modernista
Johnny Moncada - Gastone Novelli - Achille Perilli
a cura di Valentina Moncada, in collaborazione con Ludovico Pratesi
Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia - Sala dei Sette Colli
12 luglio - 30 settembre 2014
inaugurazione 12 luglio, ore 17.00
In occasione dell’apertura della XXV edizione di AltaRomAltaModa, sarà inaugurata presso le sale del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia di Roma la mostra Made in Italy. Una visione modernista. Johnny Moncada - Gastone Novelli - Achille Perilli, a cura di Valentina Moncada, in collaborazione con Ludovico Pratesi, accompagnata dalla presentazione dell’omonimo volume, realizzato grazie al sostegno della Fondazione Nando Peretti.
Riemergono solo oggi, con la fondazione dell’Archivio Johnny Moncada, e dopo cinquant’anni, le foto che documentano una straordinaria collaborazione tra il fotografo di moda Johnny Moncada e gli artisti Gastone Novelli e Achille Perilli per la realizzazione dei cataloghi delle collezioni di moda di Luisa Spagnoli, 1956-65.
Nello studio Johnny Moncada, nello storico cortile di Via Margutta 54, dove anche Gastone Novelli aveva il suo atelier, Luisa Spagnoli, stylist e collezionista d’arte contemporanea, ha l'intuizione di dar vita ad uno strepitoso sodalizio tra arte e moda, un contesto visionario e modernista assolutamente innovativo ed esclusivo per il suo tempo: si viene così a creare un universo femminile in cui la donna moderna è circondata dalle figure, dalle immagini e dai segni dell’arte dei due artisti che insieme realizzano le ambientazioni e gli sfondi per i set fotografici, popolati inoltre da oggetti di design come la sedia “Lounge chair” di Luciano Grassi, Sergio Conti, Marisa Forlani, e lampade ispirate al design di Bruno Munari.
Per la prima volta verrà presentata una ricostruzione storica delle dinamiche creative avvenute nello studio fotografico. Verrà esposta una selezione di 60 fotografie, scelte tra le 600 ritrovate grazie a un attento lavoro di ricerca a cura di Emanuele Condò, accuratamente pulite e restaurate dal fotografo Corrado De Grazia, e circa 20 opere su tela e carta degli artisti Novelli e Perilli realizzate negli anni 1956 - 1965, mettendo in relazione gli sfondi realizzati per i set fotografici con disegni e opere stilisticamente affini. Inoltre verranno esposti alcuni abiti vintage di Luisa Spagnoli della Collezione di Enrico Quinto e Paolo Tinarelli. Ad accompagnare il percorso espositivo, verrà presentato un inedito video artistico a cura di Valentina Moncada e Maria Chiara Salmeri, per ricreare il contesto storico della nascita del Made in Italy.
La mostra e il volume sono realizzati in collaborazione con l’Archivio Johnny Moncada, l’Archivio Gastone Novelli e l’artista Achille Perilli.
Il progetto allestitivo è a cura di Mazzini Eventi.
Il catalogo:
Made in Italy. Una Visione Modernista. Johnny Moncada, Gastone Novelli e Achille Perilli. Fotografia – Moda – Arte – Design. 1956 – 1965 ROMA, edito da Silvana Editoriale, Art Direction Valentina Moncada, in collaborazione con Maria Chiara Salmeri, con i contributi di Silvia Venturini Fendi, Presidente di Altaroma, Alfonsina Russo, Soprintendente per i Beni Archeologici dell'Etruria meridionale, Paola Bonani, Ludovico Pratesi, Valentina Moncada. Con il sostegno di The Nando Peretti Foundation.
La mostra rimarrà aperta presso il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, piazzale di Villa Giulia 9, Roma, dal 13 luglio al 30 settembre 2014, dal martedì alla domenica, dalle 8.30 alle 19.30. Ingresso al Museo e alla mostra: € 8,00, ridotto € 4,00 (18-25 anni), gratuito: sotto i 18 anni.
OGNI UNIVERSO È UN POSSIBILE LINGUAGGIO.
Gastone Novelli dipinti e disegni (1957-1964)
Gallerie di Palazzo Zevallos Stigliano, Napoli
11 ottobre 2013 - 19 gennaio 2014
Promossa e organizzata da Intesa Sanpaolo in collaborazione con l'Archivio Gastone Novelli e curata da Marco Rinaldi, l'esposizione è la prima antologica dell'artista organizzata nel capoluogo partenopeo.
In mostra un nucleo di 36 opere tra dipinti e disegni (provenienti dall'Archivio Gastone Novelli, dalla collezione Intesa Sanpaolo e da collezioni private).
La mostra si sofferma su un periodo particolarmente rilevante nel percorso creativo di Novelli, anni compresi tra la fondazione di due importanti riviste - “L'Esperienza Moderna”, insieme ad Achille Perilli nel 1957, e “Grammatica”, ancora insieme a Perilli e a Giuliani e Manganelli nel 1964.
Napoli accoglie ora l’opera dell’artista, che in precedenza era stato presente in città con piccole mostre collettive, come quelle allestite nel 1959 alla Libreria-Galleria Minerva, nel 1963 alla Galleria Il Centro, nel 1964 alla Libreria-Galleria Guida e nel 1968 alla Galleria d’Arte S. Carlo.
Ogni universo è un possibile linguaggio Gastone Novelli dipinti e disegni (1957-1964)
Gallerie d'Italia - Palazzo Zevallos Stigliano
Napoli, Via Toledo 185
Scrivere la pittura disegnare il linguaggio
Gastone Novelli. Opere su carta
a cura di Paola Bonani e Benedetta Carpi de Resmini
16 maggio - 22 settembre 2013
Il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma presenta, dal 16 maggio al 22 settembre 2013, la mostra “Scrivere la pittura disegnare il linguaggio”. Gastone Novelli. Opere su carta, curata da Paola Bonani e Benedetta Carpi de Resmini, e realizzata in collaborazione con l’Archivio Gastone Novelli.
L’esposizione, che vuole rendere omaggio a uno tra i maggiori protagonisti dell’arte italiana del secondo dopoguerra, ruota attorno a uno dei capolavori di Gastone Novelli (Vienna 1925 – Milano 1968) – la grande tela Il re del sole (1961) –, e raccoglie un nucleo di oltre trenta opere su carta, datate tra il 1957 e il 1968, molte delle quali fino ad oggi mai esposte.
Scrivere, tracciare lettere e parole, poi frammenti di frasi, isolati o raccolti in caselle, griglie e inventari, è una delle caratteristiche principali della ricerca di Novelli. Una pratica operativa che si rivela funzionale a un’intensa e costante interrogazione sul linguaggio, sulla sua natura e sulle sue funzioni.
Un interesse che Novelli condivise sul finire degli anni Cinquanta con gli artisti e gli intellettuali che gravitavano intorno alla rivista romana de “L’esperienza moderna” e negli anni Sessanta con i poeti e gli scrittori dei “novissimi” e del “Gruppo 63”, come Giorgio Manganelli, Elio Pagliarani e Alfredo Giuliani, autore della frase scelta come titolo della mostra.
Le opere su carta in mostra, quasi tutte di grandi dimensioni e concepite da Novelli come vere e proprie opere compiute e mai come studi preparatori per i quadri, sono esemplari di questo suo costante e complesso interesse per il linguaggio. Su uno dei disegni infatti l’artista annota: « Mi si offre così finalmente l’occasione di scrivere più di quanto non mi sia concesso fare nei quadri ».
Alla ricerca delle radici del nostro linguaggio, dei miti e delle immagini che hanno dato vita alla nostra cultura, Novelli partì nel 1962 per la Grecia. Segni, figure e simboli raccolti durante questo viaggio si aggiunsero alle lettere e alle parole per costituire il ricco repertorio di immagini che da quel momento comporrà il suo personalissimo racconto sulla realtà. Un racconto in grado di comprendere i miti originari della Grecia così come i nuovi miti della civiltà americana, di cui Novelli affida una intensa cronaca alla serie dei New York Notes, in mostra e realizzata durante il suo viaggio negli Stati Uniti nel 1965. Un racconto che esplora anche linguaggi meno consueti per il mondo dell’arte, come quello dei fumetti, con cui realizzò nel 1967 il libro Viaggio di Brek.
A completare il percorso della mostrasarà esposta una nutrita documentazione costituita da fotografie, lettere, cataloghi e periodici.
“A tutti i pittori ho chiesto l’autoritratto”
Zavattini e i maestri del ‘900
a cura di Marina
Gargiulo
Pinacoteca di Brera
7 maggio – 8 settembre 2013
Universalmente noto per la straordinaria attività di scrittore e sceneggiatore del cinema neorealista, Cesare Zavattini coltiva costantemente un’entusiasta
dedizione all’arte, alla pittura soprattutto, di cui è sia autore che accanito collezionista. “…Che gioia profonda mi danno i quadri, se avessi soldi non farei altro che
comprare quadri”. Infatti in circa quarant’anni Zavattini ne raccoglie quasi 1500, in una collezione unica soprattutto per il formato prescelto: 8 x 10 cm.
Purtroppo nel 1979 Zavattini è costretto, per ragioni economiche, a vendere questa “enciclopedia della pittura del Novecento”, che verrà quindi smembrata e in parte dispersa. Nel 2008 un
consistente nucleo di ben 152 dipinti, tutti “autoritratti”, viene recuperato e acquisito al patrimonio pubblico nazionale, come proprietà della Pinacoteca di Brera.
Gli splendidi Autoritratti minimi di Brera sono presentati per la prima volta al pubblico in una mostra dedicata alla storia della collezione e ai rapporti fra Zavattini e il mondo
dell’arte.
In mostra è presente anche un piccolo “autoritratto” di Gastone Novelli (Senza titolo, 1959, tecnica mista su carta applicata su tavola, 8 x 10 cm, cat. gen. P/1959/30).
Recent acquisitions:
Arcimboldo to Kitaj
Londra, British Museum (Room 90)
30 May – 1 September 2013
This exhibition gives an extraordinary glimpse of 11,000 prints and drawings acquired by the British Museum over the past five years.
The 130 pieces on display will show how the Museum’s collection of graphic works has grown in recent years through generous gifts and bequests. The collection’s unique breadth and depth will be displayed in three distinct sections that span continents and centuries – from Italian artist Giuseppe Arcimboldo (1527–1593) to challenging American painter and printmaker RB Kitaj (1932–2007).
One third of the exhibition will display 49 of nearly 300 works that Kitaj gave to the Museum shortly before his death in 2007. This will be the first presentation of his prints in London for two decades. His gift contained the major suites of prints from the 1960s and 1970s – including the magisterial In our Time series, as well as rarely seen prints such as Yaller Bird and the Red Dancer of Moscow.
Another third will concentrate on modern Italian graphic works – including Gastone Novelli’s drawing from 1960: Untitled (Homage to Samuel Beckett).
Gruppo 63. Un cinquantenario
Sculture, disegni, collages, opere grafiche, poesie visive, libri, riviste, immagini, documenti.
Matera, MUSMA
21 aprile – 31 maggio 2013
La mostra, allestita nelle Sale della Caccia, nella Biblioteca Scheiwiller e in alcune sale del piano superiore del MUSMA, attraverso sculture, disegni, collages, opere grafiche, cartelle, libri, riviste, almanacchi, cataloghi, testi teatrali, testi musicali, balletti, happening, manifesti, testimonianze, corrispondenze, filmati, immagini del gruppo e le fotografie di Agnese De Donato, dei tempi della libreria “Al Ferro di Cavallo”, ripercorre i volti e le vicende di una storia di mezzo secolo fa.
Il progetto del Gruppo 63 (modellato sul tedesco Gruppo 47), avviato nel 1956 dalla rivistaIl Verri di Luciano Anceschi e allargatosi a vista d’occhio, come una ragnatela, riesce a dar senso a una intera generazione che rifiuta la cultura crociana, irrita la cultura impegnata di quegli anni e al tempo stesso forma teorie, indica poetiche, partecipa a un’ideologia, si interessa alle sperimentazioni elettroniche di musicisti come Berio, Maderna e Stockhausen, inalbera ossessioni letterarie e visive, costruisce una sorta di abito mentale che a molti fa spalancare gli occhi sulla letteratura, sulla scrittura, sul rapporto con la realtà.
Gli addetti ai lavori, nutriti anche dal rapporto con gli artisti, abbandonano lo spazio in cui abitualmente vivono, spesso in solitudine, e tra poesia “novissima” (Nanni Balestrini, Alfredo Giuliani, Elio Pagliarani, Antonio Porta, Edoardo Sanguineti) e poesia visiva (dalla parola all’immagine e viceversa), incontri e verifiche di correnti sperimentali, letture di testi, contrasti e accorte politiche culturali, negazione e ironia, antipatia e boria, diversità e oppressioni, si riversano nella cronaca e nel costume annunciando nuove metodologie (lo strutturalismo), nuove forme critiche (la semiotica), nuove modalità narrative.
Tra le opere di Gastone Novelli in mostra figurano i libri d'artista Emilio Villa-Gastone Novelli, Un Eden-Precox, Roma 1957; Dacia Maraini – Gastone Novelli, Galleria La Salita, Roma 1957; Gastone Novelli, Das bad der Diana, Friburgo/Roma 1962; e le due sculture in bronzo Schönberg del 1964 e Monte luna del 1965.
Art of Another Kind: International Abstraction and the Guggenheim, 1949-1960
by Tracey Bashkoff and Megan Fontanella.
New York, Guggenheim Museum
June 8–September 12, 2012
In the 1950s, the Guggenheim Museum's then-director James Johnson Sweeney championed what he called the "tastebreakers" of his day—those individuals who "break
open and enlarge our artistic frontiers." This decade witnessed the revitalization of experimental art and the advent of fresh and bold styles, a shift that was rather presciently documented and
examined in 1952 by French critic Michel Tapié in his book Un art autre (Art of another kind) and an eponymous exhibition. Taking its title from that pivotal study, this
collection-based presentation seeks to consider the artistic developments of the post–World War II period and draw greater attention to the lesser-known tastebreakers in the museum's collection
alongside those long since canonized.
Drawn from the Guggenheim's holdings, Art of Another Kind: International Abstraction and the Guggenheim, 1949–1960 celebrates this vital period in the museum's history leading up
to the inauguration of its Frank Lloyd Wright–designed building in October 1959. In 1953, Sweeney aptly summarized the postwar prognosis: "Yesterday is not quite out of sight; tomorrow is not yet
clear in view. But the atmosphere of vitality is unquestionable."
Il disegno della scrittura: i libri di Gastone Novelli
a cura di Marco Rinaldi
Museo del Novecento, Milano
Archivi del Novecento
30 marzo - 17 giugno 2012
La mostra, curata da Marco Rinaldi, è dedicata ai libri realizzati da Gastone Novelli, compresi quelli da lui illustrati con opere di grafica e disegni, corredati ove possibile da documenti d'archivio e testi letterari di scrittori con cui ha collaborato.
I libri di Gastone Novelli, presentati per la prima volta nella loro interezza, costituiscono una testimonianza ricca e preziosa dello stretto e complesso rapporto tra immagine e scrittura che caratterizza la poetica dell’artista dalla fine degli anni Cinquanta in poi: proprio nel libro viene a condensarsi l’intimo legame della sua pittura con la letteratura e la poesia, ma anche con la cultura di massa e l’impegno politico.
Novelli intrattiene rapporti con molti scrittori che in qualche modo sono solitari viandanti con cui si accompagna attraverso i meandri del linguaggio; dalle collaborazioni con alcuni di questi nascono capolavori grafici dove spesso l’immagine non è una semplice illustrazione del testo, ma una vera e propria chiosa, secondo quell’attitudine a lavorare su materiale altrui che lo accomuna a tanta letteratura contemporanea. Dacia Maraini, Emilio Villa, Edouard Jaguer, Samuel Beckett, Georges Bataille, Pierre Klossowski, Alfredo Giuliani, Elio Pagliarani e gli altri poeti del Gruppo 63, Giorgio Manganelli, Guido Ballo, Augusto Frassineti, Francesco Smeraldi, sono alcuni dei letterati che incontra sul suo cammino.
Un ruolo fondamentale nel delineare l’attraversamento del linguaggio compiuto da Novelli viene svolto poi dai libri di cui è vero e proprio autore: Scritto sul muro, Dedica (inedito esemplare unico), Antologia del possibile, In un giorno contro il PSI (altro libro unico e inedito), Viaggio in Grecia, I viaggi di Brek e la cartella Mais si vous voulez pourrir en paix. Questi libri segnano un percorso decennale che conduce l’artista dall’esplorazione delle valenze segniche e fonetiche delle lettere dell’alfabeto, all’incontro con la cultura di massa, con la Grecia e il suo deposito di miti, scritture e simboli, fino all’uso politico del linguaggio in chiave semplificata di slogan e di manifesto.
Per Manganelli “un luogo è un linguaggio” e sicuramente Novelli e i suoi solitari compagni di viaggio sarebbero d’accordo.
Gastone Novelli e Venezia
a cura di Luca Massimo Barbero
in collaborazione con l'Archivio Gastone Novelli
Venezia, Collezione Peggy Guggenheim
15 ottobre 2011 - 1 gennaio 2012
Nell'ambito della terza edizione della mostra Temi & Variazioni si inserisce l'esposizione monografica dedicata all’artista Gastone Novelli (1925 – 1968), curata da Luca Massimo Barbero, in collaborazione con l’Archivio Gastone Novelli di Roma.
Tra i principali protagonisti dell’arte italiana degli anni ‘50 e ’60, Novelli sta ritrovando in questi ultimi anni un posto in prima fila sulla scena dell’arte contemporanea internazionale. In questa occasione, la sua scrittura poetica, la sue grandi tele equilibrate tra segni, colori, parole, ricostruiranno il rapporto dell’artista con Venezia: accanto ai preziosi taccuini degli anni ‘60 in cui raffigurò la città lagunare, sua costante fonte d’ispirazione, la mostra raccoglie lavori realizzati tra il ‘64 e il ’68, alcuni dei quali del tutto inediti, dedicati alla città o creati nello studio veneziano. Proprio il 1968 rappresenta un anno cruciale che vede Novelli protagonista centrale della grande polemica e lotta contro la Biennale, che porta l’artista a voltare verso il muro, in segno di protesta, alcune opere con cui partecipò quell’anno alla rassegna, e oggi in mostra alla Collezione Peggy Guggenheim. Con questo gesto la sua pittura e il suo personaggio vengono consegnati a una vicenda storica divenuta leggendaria.
In occasione dell'inaugurazione della mostra, venerdì 14 ottobre alle 18.30, verrà presentato il primo volume del catalogo generale di Novelli, dedicato alla sua produzione pittorica e plastica dell'artista, curato da Paola Bonani, Marco Rinaldi e Alessandra Tiddia, pubblicato nel 2011 dal MART, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, e Silvana Editoriale.